A tre giornate dalla fine del campionato, i giochi in testa sono ormai fatti mentre resta da definire la griglia per l’Europa League e l’ultimo vagone destinato alla Serie B. L’avvenimento di questo fine settimana calcistico è il sorpasso del piccolo Sassuolo sul magno Milan in quello che è un vero e proprio passaggio di testimone tra Mister Fininvest Berlusconi e Mister Confindustria Squinzi, in casa rossonera è la fine di un’era? In coda invece la situazione si fa sempre più intrigante ed interessante: il Bologna si è messo in salvo matematicamente, la Samp lo è de facto, mentre torna nella bagarre l’Udinese che si è vista risucchiare dopo la vittoria del Palermo sulla Doria. Ormai spacciato è invece il Frosinone, dopo il rocambolesco pari di San Siro, ormai attaccato solamente alla matematica. Bando alle classiche tabelle e agli arzigogolati calcoli algebrici che si fanno in queste situazioni, possiamo dire con assoluta sicurezza che al Carpi basta una semplice vittoria per restare in A mentre il Palermo, se vuole sognare la salvezza, non dovrà assolutamente uscire sconfitto da Firenze, tutto il resto è noia cantava il Califfo!

E’ stata una settimana decisamente importante nelle coppe europee. Come da me paventato le due semifinali di Champions sono state molto equilibrate. Tra Manchester City e Real Madrid ha vinto la noia, il Real senza Cristiano Ronaldo è come un dolce senza zucchero, il fortunello Zidane dovrà sperare assolutamente che il tamarro di Madeira torni in forma per il ritorno, altrimenti i suoi rischiano: Benzema è un attaccante da goleada che s’incarta sempre quando deve timbrare il gol decisivo (tipico vizietto degli attaccanti transalpini), Bale potrebbe incontrare difficoltà contro avversari chiusi. Occhio che i cittadini con Aguero possono far male in contropiede, se CR7 non sposta gli equilibri prevedo tante difficoltà per il Real. Interessantissimo è anche l’altro confronto, tra gli yin e yang del football, cioè Atletico Madrid e Bayern Monaco. Chiaro, in casa Baviera sarà tutta un’altra storia per i materassai, perché dovranno subire le cariche e gli alti ritmi di gioco imposti dai crucchi. L’Atletico però è una squadra adatta a queste partite e a questa tipologia di avversario, chiaro che un altro gol in apertura (magari del resuscitato Torres) potrebbe spianare la strada al Cholo, ma con Guardiola, se non vuole strafare, mai dire mai. Personalmente faccio il tifo per Simeone, che sta realizzando un altro capolavoro calcistico, ma non cado nel tranello di chi considera l’argentino il Che Guevara del calcio. L’Atletico gioca un calcio veramente orrendo, fatto di concetti essenziali e scolastici applicati alla perfezione, un misto tra il peggior Capello (per le tonnare a centrocampo) e il peggior Mourinho (per la tattica rinunciataria). Se il Cholo è il Che, a sto punto Nereo Rocco era Mandrake e Trapattoni Superman! Perché gli italiani schifano il loro calcio e adorano le schifezze altrui? Forse perché sono gramscianamente cosmopoliti? Mah!

UDINESE – TORINO 1-5: sconfitta clamorosa per i friulani che a mio avviso hanno cantato salvezza troppo presto. L’antipatico De Canio, dopo l’ottima partita contro il Napoli e la discreta affermazione sulla Fiorentina, si è autoproclamato salvatore della patria (“ho salvato l’udinese” dixit) ma ha fatto i conti senza l’oste come si dice in questi casi. Il Torino avrà fatto cinque tiri in porta, come detto dal trainer lucano, ma ha fatto cinque gol! Va bene che per salvarsi bastano ormai due pareggi, ma certa sicumera il buon Gigi De Canio, che nonostante non abbia mai combinato mai nulla in carriera alla fine bazzica sempre in Serie A, poteva risparmiarsela!

CHIEVO – FIORENTINA 0-0: due pali per parte e zero gol, così si può riassumere in parole povere questa sfida. La Fiorentina gioca davvero bene, gli uomini di Sousa giocano davvero un calcio da manuale, perfetto nei suoi movimenti sul campo e nel muovere la palla, ma non tirano mai in porta! Il piccolo Chievo, giocando prevalentemente di rimessa, avrebbe anche potuto vincere la partita se avesse avuto più fortuna in certi episodi.

JUVENTUS – CARPI 2-0: tutto facile per la Vecchia Signora pentascudettata che contro il modesto Carpi ha mandato in gol il suo sedicesimo giocatore (Hernanes) mostrando, se ce ne fosse bisogno, che la gestione del roster da parte di Allegri è stata impeccabile. Il Carpi sceso allo Stadium credo che sia una delle formazioni più difensiviste mai schierate nella storia: un solo attaccante, una mezzapunta a fare l’elastico, centrocampo fatto esclusivamente da fabbri e infine una linea difensiva a cinque con un centrale di ruolo messo a fare il fluidificante di sinistra!

EMPOLI – BOLOGNA 0-0: classico biscottone di fine stagione che accontenta entrambe le squadre che festeggiano assieme l’agognata salvezza.

MILAN – FROSINONE 3-3: la barzelletta continua anche se il comico finale è stato rovinato dal rigore (generoso) segnato da Menez che, di fatto, ha cacciato in B il Frosinone. Se il Milan avesse perso avrebbe toccato uno dei punti più bassi della sua gloriosa storia come quella partita persa in casa contro la Cavese, squadra che suppergiù valeva questo Frosinone. La cosa più scandalosa, non è stato tanto il pareggio cavato all’ultimo secondo contro una squadra di cadaveri, quanto le dichiarazioni deliranti di Brocchi che ha affermato di “aver visto cose positive”, dichiarazioni di un provincialismo e di una paraculaggine incredibile!

PALERMO – SAMPDORIA 2-0: secondo successo consecutivo per il Palermo che conquista tre punti d’oro anche se in maniera rocambolesca. I due gol dei rosanero sono arrivati da due regali della Samp, scesa al Barbera in versione Babbo Natale: il primo gol è un regalo di quella chiavica di Ranocchia (mi viene solo i brividi che verrà convocato agli Europei), il secondo un autogollonzolo da Mai dire Gol. Il positivo è che, regali a parte, l’attacco del Palermo pare essersi svegliato e ciò potrebbe fare la differenza, anche se bisognerà vincere a tutti i costi a Firenze.

SASSUOLO – VERONA 1-0: il Verona ha attaccato, il Sassuolo ha vinto. L’impressione è quella che i piastrellisti di Squinzi non siano molto contenti del gentile omaggio del Milan, ormai però salvo scossoni dell’ultim’ora alea iacta est!

LAZIO – INTER 2-0: bisogna dare atto a Simone Inzaghi che nel posticipo domenicale si è vista una buona Lazio, certamente facilitata dall’atteggiamento scabroso dell’Inter manciniana. Il Vate di Jesi ha giocato nel suo Olimpico con un pseudo 4-2-4 di scuola brasiliana con i tre slavi a giostrare dietro il bimbominkia tamarro. Un allenatore pragmatico e di buon senso sa che per giocare con un simile modulo devi avere degli autentici fenomeni del ruolo, cosa che l’attuale Inter non ha. Murillo comunque, paragonato a Beckenbauer dopo un paio di partite decenti, sta dimostrando di essere un buco degno dei fenomeni parastatali che compongono la difesa della Lazio.

GENOA – ROMA 2-3: la solita giostra spallettiana e la solita zampata del vecchio leone Totti, ormai ci siamo fatti il callo di questo trend nelle ultime partite. La Roma da sempre l’impressione di essere letale contro le squadre aperte che amano giocare aperte come il Genoa, Spalletti dovrà però lavorare contro squadre chiuse e per fare ciò servirà senz’altro ripartire da un centravanti mobile e che sappia dialogare con i trequartisti e il pur immenso Ciccio Totti (giù il cappello ancora) non può più rispondere a queste caratteristiche, Lucianone che non è un fesso lo sa e sta cercando di giubilare in tutti i modi l’immenso capitano.

NAPOLI – ATALANTA 2-1: doppio Higuain, adesso il Pipita è a -2 dal record di Angelillo (che però giocò in un campionato a sole 18 squadre) e a -3 da quello di Nordahl. Considerando il fatto che il Napoli dovrà giocare contro il già retrocesso Frosinone considero molto probabile che Higuain raggiunga sia il proprio connazionale che il pompierone svedese.