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Sette volte campione d’Italia! Ad una giornata dal termine arriva il verdetto più atteso di questo campionato che vede la solita Juventus inanellare il settimo sigillo consecutivo, il quinto per Max Allegri che con questo tricolore eguaglia due mostri sacri della panchina come Fabio Capello e Marcello Lippi, anche loro vincitori di cinque campionati.

Con questo successo il livornese, sempre criticato o addirittura sbeffeggiato da una certa critica, ha nel mirino un’altra leggenda juventina come Giovanni Trapattoni, primatista assoluto di vittorie in Serie A con sette scudetti (di cui sei con la Juve).

La penultima giornata di campionato non ha offerto altre sentenze perché tutto sarà rimandato alla prossima domenica: la clamorosa sconfitta dell’Inter contro il Sassuolo ha messo la Lazio in corsia preferenziale per il quarto posto: domenica prossima i biancocelesti avranno due risultati validi su tre ed il fattore casalingo nello scontro diretto contro la squadra di Spalletti. Milan e Atalanta non si fanno male: i rossoneri sono matematicamente nell’Europa dei poveri, i bergamaschi quasi. In coda invece il thriller continuerà fino all’ultimo minuto: le vittorie di Cagliari (ora a 36), Udinese e Chievo (ora a 37) hanno messo Crotone e Spal (ferme a 35) nella posizione più scomoda con i calabresi che sono i grandi sfavoriti perché domenica prossima dovranno sbancare Napoli per ottenere la permanenza in categoria.

Mercoledì sera, sempre all’Olimpico di Roma la Juventus ha fatto le prove dei festeggiamenti per lo scudetto travolgendo 4-0 il Milan nella finalissima di Coppa Italia. Dopo una prima frazione equilibrata nella ripresa è emerso l’enorme divario tra le due squadre e, grazie alle papere a nastro di Donnarumma, gli uomini di Allegri hanno vinto con un comodo poker che conferma, se mai ce ne fosse stato il bisogno, che il divario tra la Torino bianconera e la Milano calcistica non è mai stato così grande come nelle ultime stagioni. I fatto che un tipo come Gattuso abbia dichiarato “temevo finisse sette-otto a zero” (e parliamo dell’allenatore del Milan non del Roccabernarda!) la dice lunga sul livello degli avversari che la Juventus incontra da sette anni a questa parte in Italia.

Benevento – Genoa 0-1

La trentasettesima giornata si è aperta con il match Ciro Vigorito tra Benevento e Genoa, un classico match di fine stagione che ha visto entrambe le squadre giocare a viso aperto per cercare i tre punti. I liguri, ormai salvi hanno sciupato troppo nell’area di rigore avversaria, e all’ultimo minuto i sanniti sono riusciti a centrare un successo che permette ai giallorossi di superare il traguardo dei 20 punti, fatto impensabile nel girone d’andata.

Inter – Sassuolo 1-2

La prima sorpresa arriva il sabato sera con la sconfitta clamorosa dell’Inter contro un Sassuolo che già all’andata aveva giocato un brutto scherzo al “Circo Suning”. A mio avviso i fattori della sconfitta nerazzurra sono stati due: Spalletti ed Icardi, che sulla carta avrebbero dovuto essere i punti di forza della squadra. Il toscano prima si fa sorprendere dal contropiede dei piastrellisti poi, a babbo morto, cambia modulo ed i suoi schiacciano nell’area Magnanelli e soci: solo i miracoli di Consigli hanno evitato agli emiliani di capitolare. Va detto che andare in gol con Candreva e Perišić è difficile, segnare con questo Icardi che si è mangiato l’impossibile sotto porta diventa praticamente impossibile anche per il più grande stratega della panchina. Adesso a Roma bisognerà vincere a tutti i costi altrimenti la parola fallimento non la toglierebbe nessuno alla prima stagione di Spalletti a Milano.

Crotone – Lazio 2-2

Grande partita tra Crotone e Lazio che alla fine impattano su un 2-2 che non serve a nessuna delle due squadre e che fa sicuramente più felici gli uomini di Inzaghino, che ormai vedono il quarto gradino lì ad un passo, che quelli dell’Uomo Ragno che invece dovranno fare l’impresa al San Paolo per mantenere la categoria. Difficile ma non impossibile, anche se i calabresi hanno sempre dimostrato di soffrire la lontananza da casa. La Lazio invece, pur senza Immobile e Luis Alberto, ha ancora integro un grande Milinković-Savić, forse il giocatore più importante della rosa e quindi contro l’Inter i romani partono con i favori del pronostico.

Fiorentina – Cagliari 0-1

L’altra sorpresissima della giornata arriva dal Franchi dove nel “derby di Astori” la Fiorentina si è fatta cogliere di sorpresa da un Cagliari che sembrava morente e che invece adesso vede ad un passo la salvezza. In casa viola è girato praticamente tutto storto soprattutto perché i ragazzi di Pioli preferiscono gli spazi aperti e soffrono gli spazi stretti intasati dai giocatori di Ciuffettino Lopez.

Verona – Udinese 0-1

Quella tra Verona ed Udinese è stata il match tra le due peggiori squadre del girone di ritorno, sia dal punto di vista dei risultati che del gioco. Agli scaligeri non è riuscito un ultimo colpo d’orgoglio davanti al proprio pubblico e così ai friulani è bastato un golletto di Barak (non Obama per fortuna!) per regalare un successo che mancava da ben tredici turni ma che non mette ancora del tutto al riparo i friulani. Certo, perdere in casa contro il Bologna sarà difficile, però l’impressione è quella di una squadra completamente priva di autostima e svuotata dal punto di vista fisico.

Torino – Spal 2-1

Per evitare una rimessa laterale la Spal ha incassato una brutta sconfitta che rischia di rovinare quanto fatto di buono nelle ultime giornate dalla squadra ferrarese. Passati in vantaggio gli spallini si sono fatti sorprendere dal ritorno di un Torino a cui seccava congedarsi dal suo pubblico con una sconfitta. Specie nel secondo tempo, si è giocato ad una porta sola (quella della Spal) fino al regalo clamoroso di Everton che, nel tentativo di evitare un out, ha regalato al Toro il pallone del 2-1 definitivo. Causa questa sconfitta la Spal ora è sul gradino più scomodo, quello dei 35 punti assieme al Crotone, però tra sette giorni a Ferrara ci sarà la Samp, squadra che in trasferta è sempre garanzia di punti.

Bologna – Chievo 1-2

Ha fatto invece il processo opposto il Chievo, partito in sordina nel primo tempo con tanto di vantaggio per il Bologna, ma esploso nella ripresa grazie alla prodezza di Giaccherini (gol “alla Totti” per lo scarto del Napoli) ed al gol della vittoria siglato da Inglese. Per D’Anna l’inaspettato ruolino di sei punti in due gare, per il Chievo è arrivata al 90% un’altra salvezza tirata per i capelli: contro il Benevento basterà infatti un pareggino per mantenere la categoria. Per il Bologna invece un triste finale di stagione con l’impressione che il ciclo Donadoni sia al capolinea, certo che con direttore sportivo Riccardino Bigon non so come una squadra possa andare oltre alla metà classifica.

Atalanta – Milan 1-1

Un’altra papera di Dollarumma rovina in parte la festa del Milan che comunque ritrova l’Europa League grazie all’1 a 1 centrato a Bergamo. L’Atalanta, con Gasperini in tribuna protagonista in settimana di alcune clamorose dichiarazioni sul concittadino Pairetto, ha fatto vedere il suo solito calcio-flipper offensivo anche se il Milan si è difeso con ordine pungendo alla prima occasione con un diagonale di Kessie, ex atalantino. Novanta minuti di gara però non passano velocemente a Bergamo e nel finale la capoccia di Masiello e le mani bucate di Donnarumma hanno inchiodato definitivamente il match sull’1 a 1: Milan in Europa, Atalanta quasi.

Roma – Juventus 0-0

Non ha praticamente senso commentare la passerella dell’Olimpico tra Roma e Juventus, entrambe le squadre hanno infatti giocato al risparmio puntando al pareggino che per gli zebrati significa scudetto e per i giallorossi significa invece terzo posto praticamente in cassaforte. La Juve vince così il suo settimo scudetto consecutivo, il meno entusiasmante di questo storico filotto perché i bianconeri sono stati spesso protagonisti di match brutti dal punto di vista del gioco, spesso risolti da buona sorte o da spunti dei singoli e in aggiunta con una fase difensiva abbastanza traballante (la Juve dietro soffre senza un regista difensivo come Bonucci). Per Allegri, che ha vinto sotto gli occhi del suo maestro Galeone, quest’estate ci sarà molto da lavorare.

Sampdoria – Napoli 0-2

Vittoria inutile per il Napoli sul campo della Sampdoria di Giampaolo, uno dei candidati a succedere sulla panchina napoletana a Sarri. Sarebbe una staffetta tra “cinghialoni” perché anche l’abruzzese di Elvezia è un tipo alquanto scorbutico e musone. Il match di Genova ha comunque confermato che Sarri ha la testa dura: Mertens ormai non ne ha più, infatti con in campo il polacco Milik il Napoli ha subito iniziato a segnare, coincidenze?