Non ci sono state sorprese: Davide (Frosinone e Carpi) non è riuscito a battere Golia (Juventus, Napoli) e così tutto è stato rimandato allo scontro diretto in programma la prossima settimana allo Juventus Stadium. L’impressione è che entrambe le squadre giungano all’appuntamento clou abbastanza stanche, dopo una lunga fuga il Napoli e dopo un lunghissimo inseguimento la Juve. L’altra notizia della giornata è la terza vittoria di fila della Roma che, dopo mesi nerissimi, sta pian pianino rivedendo le stelle della Champions League mentre non fa più notizia l’involuzione, lenta ma inesorabile, di Fiorentina e Inter che il prossimo turno si affronteranno in un altro scontro decisivo per il futuro di entrambe le squadre. Prima di iniziare ad analizzare nel dettaglio i march del fine settimana, volevo segnalarvi una piccola nota di colore. E’ passato quasi inosservato in questa settimana un servizio andato in onda a Le Iene che ha mostrato l’incredibile livello d’ignoranza di molti nostri pallonari, roba che un illustre analfabeta come Alberto Tomba (uno che diceva che “Il cinquecentario colombiano è una delle cose che capitano solo una volta all’anno”!) al confronto di certi intervistati sembra un illustre erudito. Quel burino di De Rossi  (“asso stato a scola anch’io!”) alla fine della fiera è risultato il più “colto”, i più onesti Sputacchione Mihajlović (“a scuola non andavo bene!”) e Sciarpetta Mancini (“che ignorante che sono!” del resto lui a sedici anni giocava in A mica andava a scuola!). In mezzo un mare magno d’ignoranza: gente come Bonaventura ad esempio non conosce nemmeno una capitale Europea, il Ninja Nainggolan non sa nemmeno chi ha dipinto la Gioconda, il tamarro Balotelli cosa sia successo nel 1492 (risposta: “sono nato io!”), l’indio Bacca nemmeno quanto fa 7 x 8! Ignoranza crassa come si sol dire!

BOLOGNA  – FIORENTINA 1-1: pareggio tutto sommato giusto che fa contento più un Bologna in crescita che una Fiorentina in decrescita. I viola non hanno mordente offensivo con un attaccante diverso da Kalinić anche perché il fumoso Babacar si sta rivelando inadeguato. Topo Gigio Bernardeschi sono sicuro che la prossima estate partirà da Firenze per una garnde del calcio europeo, e non sarà il solo ho paura.

GENOA – LAZIO 0-0: giusto pareggio ad occhiali tra due squadre senza capo né coda con gravi problemi in attacco, se alla Lazio manca qualcuno capace di buttare dentro un pallone, al Genoa manca assolutamente una chimica di squadra ma questo è un problema atavico, adesso senza l’infortunio di bomber Pavoletti sarà durissima per il povero Gasperini.

VERONA – INTER 3-3: poteva finire tranquillamente 5-5 o 6-6 perché entrambe le squadre hanno disputato una partita assolutamente folle. Il derelitto Verona, letteralmente rivitalizzato dall’ottimo Gigione Delneri, ha giocato ad ritmi forsennati con la linea difensiva alta come ai tempi del Chievo, questo fatto ha letteralmente colto di sorpresa una Beneamata che pensava di giungere a fare picnic al Bentegodi. L’Inter, senza Mirandolina in difesa fa ridere a crepapelle: tre gol su tre calci d’angolo sono la conferma che l’organizzazione difensiva nerazzurra è pari a zero. Sciarpetta si è affidato al tridente pesante che alla fine l’ha ripagato con un bel brodino che però ai fini della classifica non serve a niente, pessimo l’arbitraggio: il randellatore psicopatico Melo andava espulso un’altra volta mentre il gol di Icardi era in fuorigioco.

FROSINONE – JUVENTUS 0-2: in campo c’erano almeno tre categorie di differenza, il Frosinone ha giocato in maniera quasi commovente ma alla fine ha dovuto abbassare il capo due volte davanti alla maggior classe della Vecchia Signora. Allegri forse poteva fare un po’ più di turn-over, anche se è difficile tener fuori in Serie A un giocatore come Cuadrado che ti fa scattare sempre la superiorità numerica.

MILAN – UDINESE 1-1: il Milan come prevedibile non riesce a dare una continuità alle sue prestazioni. Dopo un primo tempo completamente regalato all’avversario, dopo il classico gol sbagliato (dell’udinese), gol segnato dal Milan (in contropiede), i rossoneri hanno preso le redini del match in mano finendo per assediare la porta avversaria. Purtroppo, eccetto Bacca, Mihajlović non ha altre frecce da scagliare dal suo arco, soprattutto un Balotelli immondo palesemente fuori forma e imposto dai vertici societari.

NAPOLI – CARPI 1-0: ottava vittoria consecutiva per il Cuccio, anche se con un Carpi tignoso e catenacciaro più che mai è servito il più classico dei rigori per centrare quest’importante striscia-record. Nel Napoli si è fatta sentire l’assenza di Jorginho, l’iniziatore della manovra capace di variare lo spartito di gioco della squadra, il suo sostituto Valdifiori, infatti, tende sempre a giocare per vie ostinatamente verticali e ciò ha facilitato non poco il compito difensivo degli emiliani.

SASSUOLO – PALERMO 2-2: il Sassuolo si conferma squadra afflitta da “pareggite”, l’assenza di una tifoseria calda e di una società ambiziosa sta tarpando le ali alla squadra verso il fatidico salto di qualità, merito comunque di un Palermo tignoso e dalle classiche palle cubiche.

TORINO – CHIEVO 1-2: avrei scommesso uno zero a zero tra queste due squadre afflitte da forti problemi nel reparto offensivo, invece, dopo un periodo di difficoltà, la banda di Maran è riuscita ad espugnare il prestigioso Olimpico di Torino. Nel Toro, oltre che nell’assortimento della coppia d’attacco, il problema sta nel manico e nell’ambiente. Il tifoso granata infatti, solitamente non ama la metà classifica e la mediocrità e tende quindi ad incupire l’ambiente, G.P. Ventura invece ha rotto le scatole con il suo gioco prevedibile e per reti orizzontali, specie in casa il Toro fa una fatica boia a imporre il suo gioco.

ATALANTA – EMPOLI 0-0: giusto pareggio ad occhiali tra due squadre che hanno problemi  a ritrovare la via della vittoria. L’unica buona notizia, per l’Atalanta, è il rientro di Pinilla, imprescindibile unico riferimento offensivo dei bergamaschi.

ROMA – SAMPDORIA 2-1: terza vittoria consecutiva per i giallorossi che si rifanno sotto nella lotta Champions. Ancora una volta però sono stati gli episodi che girano per il verso giusto più che la fantomatica bacchetta magica di Spalletti a fruttare l’intera posta in palio. Chiaro, Lucianone ci sta mettendo del suo: la Roma ha ritrovato brio e verticalità, anche se dietro lascia sempre invitanti spazi agli attaccanti avversari. La Samp perlomeno dimostra di potersela giocare con le squadre che lasciano abbondanti spazi nelle retrovie, la cessione di un bomber di razza come Eder poi è stata a dir poco sanguinosa perché si trattava dell’unico attaccante completo presente in rosa, Muriel troverà brio in primavera con i campi più asciutti mentre il sempre più rotondo Cassano è destinato a versare solo a sprazzi lampi della sua classe cristallina.