Ventidue squadre in un fazzoletto di punti…
Ventidue squadre in sette punti dopo otto giornate. E’ l’incredibile classifica della Serie B che a differenza della più quotata Serie A impone di porre l’attenzione su tutte le squadre e non sulle solite cinque o sei.
Il Campionato è lungo…
In queste prime giornate abbiamo incensato soprattutto Frosinone e Perugia, criticato il Parma e visto con molta perplessità Pro Vercelli, Novara, Empoli, per citarne qualcuna. Succede però che la legge “il campionato è lungo” si palesa subito e mina le certezze costruite a settembre con compagini che si riscattano subito, allenatori troppo presto dati per spacciati e adesso assoluti protagonisti.
La caduta degli dèi
È il caso delle due piemontesi, Novara e Pro Vercelli che abbattono rispettivamente Frosinone e Perugia. Al “Piola” il Frosinone subisce una lezione di calcio dagli uomini di Corini che prepara la partita in maniera esemplare annullando ogni sorgente di gioco possibile per i ciociari. Finisce 2-1, vittoria di misura sul tabellino, non sul campo.
Al “Renato Curi” invece Grassadonia pressa a tutto campo Colombatto e il Perugia si affida ai cross facendo buon gioco alla Pro Vercelli che con i suoi lunghi in difesa soffre veramente poco. I piemontesi sfruttano bene gli ampi spazi concessi dagli umbri e la superiorità numerica del secondo tempo dovuta all’esagerata espulsione di Pajac. Passivo pesante per il Perugia, 1-5, terza sconfitta nelle ultime quattro gare.
I quarti di nobiltà
Empoli e Palermo, zitte zitte, si affiancano al Frosinone in cima alla classifica. I toscani liquidano il Foggia con un 3-1 privo di ogni discussione, Caputo e Donnarumma ancora mattatori. Bravo Vivarini a registrare la difesa, apparsa poco solida nelle prime uscite e con un attacco così profilico si può sperare in grande. Pareggia invece il Palermo di Tedino, ancora imbattuto. Finisce 1-1 contro il Parma al “Renzo Barbera”, pareggio giusto, partita piacevole. Al giovane La Gumina replica nella ripresa Gagliolo che salva così la panchina di D’Aversa.
Liga veneta
Un punto dietro alle tre capoliste troviamo il quartetto composto da Cittadella, Avellino, Venezia e Perugia. Degli umbri abbiamo già detto, delle altre tre invece c’è molto da scrivere. Il Cittadella lo avevamo pronosticato come mina vagante del torneo ma quando ottieni risultati come quello di Pescara (2-1 per i veneti) allora è logico pensare ai ragazzi di Venturato come una candidata seria ai playoff. Allo stadio “Adriatico” il Cittadella porta a casa i tre punti con un’autorità impressionante, sul gioco e sulle occasioni, lasciando gli abruzzesi senza alibi. Per Zeman tempi duri, malgrado la classifica corta e sole due sconfitte. La squadra appare lunatica e priva di equilibrio. Serve altro per lottare in cima.
Rimanendo in Veneto, Pippo Inzaghi ridimensiona notevolmente il Carpi che non vince da cinque gare e che appare scarico in fase offensiva. L’attacco invece sembra essersi sbloccato per quanto riguarda il Venezia che malgrado la stitichezza realizzativa di Zigoni riesce a coinvolgere un po’ tutta la formazione. Stavolta è capitato a Marsura e Pinato mettere il loro nome sul tabellino dei marcatori. Solo otto reti segnate, il doppio di quelle subite. Con una punta a gennaio in laguna possono sognare davvero il ritorno in Serie A.
Per tre minuti soltanto l’Avellino è stato primo in classifica poi Improta e Galano riportano gli irpini sulla terra. Al “San Nicola” termina 2-1 per il Bari che si avvicina alla vetta e appare più solido dell’Avellino che dietro è molto instabile.
A dodici punti insieme ai pugliesi si insedia l’Entella che dopo l’1-5 subito dal Perugia alla prima giornata ha segnato undici reti, subendone sei, nelle altre sette partite. È una media importante figlia anche del 3-0 rifilato a un Brescia inerme sin dal primo minuto. Grossa crescita per i liguri mentre le rondinelle sembrano ancora ferme alla buona impressione della prima giornata. Troppa alternanza di risultati positivi e negativi, davanti segnano con il contagocce e diventa dura sperare in una stagione tranquilla.
Pirotecnico 3-3 tra Cremonese e Unicusano Ternana. Non siamo in grado di dirvi se l’hanno buttata via i locali o gli ospiti. Cremonese padrona del campo e in vantaggio dopo dieci minuti. Tra il 42′ e il 47′ del primo tempo però escono fuori i rossoverdi che si trasformano in Liverpool versione Istanbul e segnano con Carretta, Signorini e Albadoro. Partita finita? Neanche per sogno quando c’è Tesser in panchina e infatti nella ripresa i grigiorossi agguantano il pareggio grazie a Scappini e Mokulu. Le cose sono due: la buttata via la Cremonese in quei cinque minuti prima dell’intervallo o la buttata via l’Unicusano incapace di gestire il doppio vantaggio? Siamo per la seconda ipotesi.
Il ritorno di Castori
Negli anticipi scialbo 0-0 tra Salernitana e Ascoli. Curiosità: i campani hanno perso una sola volta ma sono diciassettesimi in virtù di sei pareggi. Manca qualcosa davanti, la partenza di Donnarumma ha lasciato il segno.
Fabrizio Castori torna a sedersi sulla panchina del Cesena e coglie subito una vittoria preziosa contro lo Spezia, peggior attacco del campionato ma paradossalmente seconda difesa meno battuta. Decide una rete di Schiavone nel primo tempo, 1-0 al “Manuzzi”, ma i liguri meritavano qualcosina di più. Se non si sblocca Granoche non sarà l’ultima volta che dovranno recriminare.
Prossimo turno
Nel prossimo turno spiccano Entella-Empoli e Frosinone-Palermo, la vetta della classifica cambierà quasi sicuramente ancora una volta.
Il Calciatore della settimana
Giuseppe Vives è uno di quei calciatori che ci lascia un po’ perplessi. Se da una parte rappresenta il calciatore che dà tutto per la maglia e si fa amare da ogni tifoso, dall’altra la sua figura ha l’alone del calcioscommesse. Tra assoluzioni, condanne e ricorsi non è chiara la sua posizione.
Fatto sta che Giuseppe Vives ha comunque continuato a dare l’anima in questi anni, prima con il Torino e da gennaio con la Pro Vercelli. Sembrava un trasferimento come tanti, il classico “anziano” che va a svernare in cadetteria e invece il mediano napoletano è approdato in bianconero con la solita tempra che lo ha contraddistinto ovunque sia andato.
Adesso è protagonista a Vercelli, in questo che sarà il suo ultimo anno da calciatore. A 37 anni è pedina fondamentale per Grassadonia e per lo spogliatoio. Presenza pesante in campo, autorità e carisma ne fanno il leader del gruppo. Molti punti passeranno dai suoi piedi e dal suo carattere…
Il Best 11 di Opinione Pubblica
3-4-3
Lanni (Ascoli)
Gagliolo (Parma) – Mantovani (Novara) – Luperto (Empoli)
Vives (Pro Vercelli) – Castiglia (Pro Vercelli) – Eramo (Entella) – Siega (Cittadella)
Caputo (Empoli) – De Luca (Entella) – Chaija (Novara)
Allenatore: Grassadonia (Pro Vercelli)