Dallo show aeronautico e tecnologico MAKS 2015 e dalla capitale iraniana arrivano conferme riguardo l’interesse per i caccia russi di Quarta Generazione e Mezzo Sukhoi-30, questo si sarebbe trasformato in effettivi colloqui, il che dimostra l’intenzione di Teheran di potenziare il prima possibile il proprio arsenale aereo nel quadro dell’intensificazione dei rapporti bilaterali con Mosca.

“Stiamo discutendo l’acquisto dei caccia Sukhoi”, ha dichiarato in un’intervista col canale informativo libanese Al-Mayadeen il Ministro della Difesa della Repubblica Islamica (Brigadier Generale Hossein Dehqan). L’affermazione arriva dopo un dialogo tenutosi a Zhukhovsky tra Vladimir Putin e Sorena Sattari, Vicepresidente del Comitato per gli Affari Scientifici e Tecnologici di Teheran, di cui aveva riferito l’Agenzia stampa FARS.

Anche solo una trentina di Sukhoi-30 modernizzerebbero decisivamente la linea di volo iraniana, schierandosi a fianco dei MiG-29 acquistati negli anni ’90 e degli ancora validissimi F-14 mantenuti in efficienza in questi anni grazie al talento dei tecnici e degli ingegneri che sono riusciti a duplicare l’intera catena di supporto logistico per i delicati ed esigenti ‘Tomcat’ Made in Usa.

Al contrario degli F-14 (utili soprattutto in scenari di combattimento a medio-lungo raggio) e dei MiG-29 (temibili avversari a corto e cortissimo raggio) i Sukhoi-30 possono dire la loro sia nel combattimento ‘BVR’ (tanto magnificato dai ‘pundit’ occidentali) grazie a un radar di nuova concezione (lo stesso montato sui Su-30 MKI in servizio con l’Aviazione Indiana) totalmente sconosciuto in Occidente e a missili come l’R-77 e l’R-37 capaci di colpire a 120 e 200 Km di distanza rispettivamente (contro i 105 dell’AMRAAM modificato attualmente in uso sull’F-22); ma sa poi trasformarsi in un pericolosissimo ‘dogfighter’ grazie alla sua supermanovrabilità e alla capacità di compiere evoluzioni in post-stallo.

Un vero e proprio “asso pigliatutto” per i Top Gun di Teheran.

Paolo Marcenaro