Siria, ribelli

Secondo la dichiarazione dello Stato Maggiore russo, l’87% del territorio della Siria è stato liberato. Nelle mani dell’ISIS rimangono solo parti di territorio relativamente circoscritte. Ora i combattimenti si svolgono sulla riva sinistra dell’Eufrate, dove le truppe siriane stanno avanzando. Una svolta nella guerra contro i jihadisti è stata raggiunta dopo l’intervento dei russi nel conflitto su invito del presidente Assad.

Gli americani invece, nonostante la loro presenza militare in Siria per anni, tra l’altro senza un mandato delle Nazioni Unite e senza invito delle autorità legittime del Paese, possono vantare ben pochi successi. La Russia ha salvato la Siria dalla disintegrazione, e allo stesso tempo ha inflitto uno schiaffo agli americani.

Tuttavia, gli USA possono contare sui curdi e non solo in Siria, ma anche in Iraq, in Turchia ed in Iran. Secondo i russi, inoltre, gli americani usano anche i contatti dei loro servizi speciali con i jihadisti. Un forte scandalo si è verificato pochi giorni fa proprio riguardo a questo punto, e sta guadagnando slancio politico.

Le truppe russe e siriane hanno fermato l’attacco su larga scala sferrato dai militanti del gruppo terroristico “Jabath Al-Nusra” nella zona di de-escalation di Idlib (zona controllata dai russi). I jihadisti erano avanzati dopo aver mobilitato l’artiglieria sul posto, utilizzando carri armati e mezzi corazzati. Secondo uno dei leader dello Stato Maggiore russo, Sergeij Rudskoy, un corpo della polizia militare russa, formato da 29 uomini che avevano condotto la de-escalation, e numerosi membri dell’esercito locale, erano stati circondati. Per parecchie ore il corpo ha condotto pesanti combattimenti nella zona, fino all’arrivo dell’aiuto da parte della forza aerea russa e dei distacchi delle forze speciali russe e siriane.

Il Ministero della Difesa russo ha detto che l’esercito siriano è attaccato da nord, dove è dispiegata la formazione delle Forze Democratiche Siriane, dalle unità operazionali delle forze speciali statunitensi. In altre parole, i comandanti americani sono stati accusati di combattere contro l’esercito siriano favorendo indirettamente i jihadisti. Inoltre, lo Stato Maggiore russo crede che i jihadisti abbiano attaccato la polizia militare russa eseguendo gli ordini degli americani, che volevano fermare l’avanzata dell’esercito siriano sulla riva orientale dell’Eufrate.

Queste accuse contro gli americani da parte dei militari russi non sono le prime, anche se il comando americano non era stato direttamente accusato di sostenere le operazioni militari dei jihadisti. Quasi inaspettatamente, queste accuse sono state sostenute dalla leadership politica della Russia. Il Cremlino è d’accordo con il Ministero della Difesa nella valutazione del ruolo degli Stati Uniti nell’attacco contro i russi nella zona di de-escalation di Idlib in Siria, come ha detto Peskov, portavoce del presidente Putin. Secondo Peskov, questa è la prima accusa diretta nei confronti degli americani riguardo ai loro rapporti con i jihadisti ad un alto livello.

Gli americani hanno respinto le accuse. Il portavoce del Pentagono, Rankin-Galloway, ha dichiarato che i servizi speciali statunitensi non sono coinvolti nell’incidente di Idlib.

Secondo i russi, resta comunque il fatto che gli americani sono stati tagliati fuori in Siria e che stanno cercando di rimediare.

Silvia Vittoria Missotti

UN COMMENTO

  1. Gli Stati Uniti hanno grandissime responsabilita’ sul dramma siriano soprattutto per il sostegno ai gruppi terroristi.
    Oggi la Russia e la Cina rappresentano veramente l’unico baluardo contro ogni forma di terrorismo nel mondo, mentre l’America e i vari comprimari come Arabia saudita Israele e staterelli vari arabi sono i principali finanziatori e sostenitori del terrorismo mondiale.
    Grazie a Dio esiste la Russia.

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