“La Siria sta per essere attaccata. Tutti i mezzi di ‘informazione’, persino i personaggi pubblici e dello spettacolo sono mobilitati per costruire il consenso dell’opinione pubblica a questa guerra. Non una base, non un soldato per la guerra imperialista”. Sono le parole di condanna del Partito Comunista di Marco Rizzo dell’escalation che si sta verificando negli ultimi giorni in Siria.
Dopo alcuni giorni di riflessione il partito guidato dal segretario Marco Rizzo ha condannato non solo ogni proposito di guerra nei confronti della Siria di Bashar al-Assad, ma anche i falchi dell’intellighenzia boldriniana e radical chic, che hanno sostenuto sui social l’ipotesi di un intervento a favore dei ribelli.
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La campagna di Littizzetto, Saviano, Boldrini è in effetti il manifesto dell’imperialismo, travestito da propositi umanitari. Comici, intellettuali e politici vari hanno infatti sensibilizzato il loro pubblico su quanto sta accadendo in Siria, mettendosi la mano davanti alla bocca, recitando stupore. Purtroppo lo stupore non era rivolto ai 7 anni di guerra civile che la popolazione siriana è costretta a subire o per le malefatte dei terroristi islamici che hanno dichiarato guerra al regime socialista del baath siriano, ma nei confronti di Assad, accusato ancora una volta dall’Occidente di usare le armi chimiche sui civili. Uso di armi chimiche del quale non c’è mai stata prova in passato e quasi sicuramente non ce ne sarà prova in futuro.
In un comunicato più approfondito il PC analizza la situazione storica: l’attacco nei confronti della Siria di Assad sarebbe paragonabile ai bombardamenti del 2003 sull’Iraq di Saddam Hussein: “una guerra per il petrolio, che ha causato più di mezzo milione di morti, destabilizzando un’intera regione consegnandola nelle mani dei fondamentalisti islamici”, denunciano i comunisti. Anche in quel caso Colin Powell, allora Segretario di Stato del governo Bush jr., accusava il baath iracheno di possedere e aver usato armi chimiche contro la sua stessa popolazione, la stessa strategia si vuole usare oggi in Siria: “Già anni fa diverse inchieste giornalistiche, fra cui quella del premio Pulitzer Seymour Hersh, dimostrarono che ad utilizzare le armi chimiche in Siria non è l’esercito di Assad, ma le formazioni dei “ribelli” e jihadisti, con il preciso intento di provocare un intervento militare dei paesi NATO e UE in loro sostegno. Non a caso, la Siria ha ufficialmente e nuovamente invitato l’ONU, la cui apposita commissione è già presente in Siria, a un’ulteriore indagine per accertare le effettive responsabilità. La scorsa notte, gli Stati Uniti hanno proposto la sua sostituzione con una commissione con meccanismi diversi da quelli dell’attuale diritto internazionale. Il veto della Russia è stato riportato in Italia con titoli fuorvianti che parlano del “No di Mosca a inchiesta ONU”: un’informazione tutt’altro che oggettiva e neutrale, ma distorta da chi ha il preciso intento di trascinare l’Italia in guerra col consenso dell’opinione pubblica”, è l’analisi del PC sulla questione delle armi chimiche.
Quella in Siria secondo il Partito Comunista sarebbe una guerra che vede lo “scontro fra diversi centri imperialisti, che si contendono l’egemonia e il controllo delle risorse in Siria” e ai quali corrisponderebbero “altrettante versioni dei fatti, in cui anche la propaganda di guerra assume le caratteristiche di un fuoco incrociato in cui la verità è sempre più difficile da riconoscere. Una propaganda di guerra che, nel nostro caso, non si fa scrupoli nell’utilizzare nel modo più subdolo i morti innocenti causati dall’imperialismo, inclusi i bambini, per giustificare una guerra che causerebbe altre decine di migliaia di morti”.
Una posizione equidistante sia dal Patto Atlantico che dalla Russia e dall’Iran, che in questo momento sono gli alleati di Bashar al-Assad in Siria, ma fortemente contraria a guerra e bombardamenti: “Il Partito Comunista – conclude il comunicato – condanna con forza la prospettiva di un nuovo intervento imperialista in Siria, e considera scellerata ogni forma di sostegno dell’Italia a una guerra voluta dai grandi monopoli, ma che saranno i popoli e i lavoratori a pagare. Non una base, non un soldato devono essere messi a disposizione dall’Italia per una nuova guerra in Siria. Siamo pronti a mobilitarci in difesa della pace, contro l’imperialismo e la prospettiva di un coinvolgimento del nostro paese in un’aggressione alla Siria. Fuori l’Italia dalla NATO, fuori la NATO dall’Italia”.
Come si può essere equidistanti sia da quelli che la Siria la aggrediscono e bombardano che da quelli che le sono amici e alleati?