
Orrore e terrore questa mattina a Donetsk. Decine di persone sono state falciate da un missile Tochka-U con carica a grappolo esploso dall’esercito ucraino. Erano in fila per ritirare la pensione. Una strage, corpi ovunque. Oltre 20 i morti accertati. A dare la notizia in diretta sul suo canale Telegram, è stato il reporter Vittorio Rangeloni.
Le forze di Kiev hanno colpito deliberatamente nel centro di Donetsk dove non ci potevano essere obiettivi militari ma solo civili, prevalentemente donne e bambini.

Ancora una volta è stata a dir poco imbarazzante la condotta della quasi totalità dei media italiani. C’è chi non ha dato proprio la notizia, chi ha dato la colpa ai russi e chi si è concentrato unicamente sul bombardamento russo su Kiev, mostrando però le immagini della strage a Donetsk.
La narrazione bellica a una sola voce è quanto di più pericolosamente lontano dalla realtà. E’ nemica della verità oggettiva ed ostacola una piena comprensione di fatti e dinamiche. E’ l’esatto contrario di quella pace di cui troppo spesso si parla, a sproposito, nel goffo tentativo di occultare la classificazione dei morti in base alle proprie simpatie ideologiche o, peggio ancora, opportunistiche.
Non si è fatta attendere la dichiarazione del Ministero degli Esteri della Russia.
“Il 14 marzo, alle 11:30 circa, la parte ucraina ha lanciato un missile tattico ‘Tochka-U’ (con la testata a sub-munizioni proibite dalla legge internazionale) contro un quartiere residenziale di Donetsk. Il missile è stato abbattuto dai sistemi della difesa antiaerea evitando così conseguenze catastrofiche. Nello stesso tempo, perfino la caduta delle sue schegge sulla città ha causato gravissime perdite tra la popolazione civile – 20 morti e 28 feriti gravi inclusi bambini, donne e anziani”.
“A nome del governo e del Popolo della Federazione Russa il Ministero degli Esteri esprime le più sentite condoglianze ai parenti delle vittime, al governo della Repubblica Popolare di Donetsk e augura una pronta guarigione ai feriti. Siamo convinti che questo crimine contro l’umanità non rimarrà impunito”.
