Giuseppe Conte è un premier vero. In un momento delicatissimo nei rapporti di forza tra M5s e Lega, le due forze unite dal contratto di governo su cui si basa l’esecutivo giallo-verde, colui che dai soliti noti viene descritto come un semplice “equilibratore”, mostra il piglio del leader.

L’inquilino di Palazzo Chigi non attende l’inizio della settimana prossima per prendere una posizione sulla Tav e annuncia la svolta che sbriciola i sogni di chi vedeva dietro l’angolo la caduta del governo e la riedizione alla vecchia maniera degli schieramenti centrodestra-centrosinistra: “Ho scritto a Telt, il governo e le forze politiche che lo sostengono si sono impegnati a ridiscutere integralmente questo progetto, vogliamo interloquire con la Francia e con l’Unione europea alla luce delle più recenti analisi costi-benefici da noi acquisite. Non ci faremo condizionare dai comitati d’affari”.

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Il presidente del Consiglio comunica il rinvio dei bandi, dopo aver inviato una lettera a Telt. La società italo-francese lunedì avrebbe dovuto far partire le procedure per la manifestazione d’interesse alla Torino-Lione.

“Oggi, scrive Conte su Facebook, è stata una mattinata di intenso lavoro che ha prodotto i suoi frutti. Ho inviato una lettera alla Telt, società incaricata della realizzazione della Torino – Lione, invitandola ad astenersi, con effetti immediati, da qualsiasi ulteriore attività che possa produrre ulteriori vincoli giuridici ed economici per lo Stato italiano con riguardo ai bandi di gara. Ho chiarito che questo Governo e le forze politiche che lo sostengono si sono impegnati a ‘ridiscutere integralmente’ questo progetto e che abbiamo intenzione di interloquire con la Francia e con l’Unione europea alla luce delle più recenti analisi costi-benefici da noi acquisite. Ovviamente non vogliamo che nel frattempo si perdano i finanziamenti europei già stanziati”.

“La società Telt, spiega successivamente il premier, mi ha appena risposto confermandomi che i capitolati di gara non partiranno senza l’avallo del mio Governo e del Governo francese e che, al momento, si limiteranno esclusivamente a svolgere mere attività preliminari, senza alcun impegno per il nostro Stato. Abbiamo promesso di tutelare esclusivamente gli interessi degli italiani”.

“Il Consiglio di amministrazione fissato per l’11 marzo 2019 (lunedì, ndr)”, si legge nella replica della società,  autorizzerà la direzione a pubblicare gli inviti a presentare candidatura ma solo “relativamente agli interventi dei lotti francesi del tunnel di base”.

Telt, nella sua replica, fa riferimento anche a quella che viene definita clausola di dissolvenza, vale a dire la “facoltà per la stazione appaltante in qualunque momento di non dare seguito alla procedura senza che ciò generi oneri per la stazione appaltante stessa, né per gli Stati”.