Emmanuel Macron

Se Di Maio e Di Battista volevano inviare un messaggio chiaro all’invadente e linguacciuto Emmanuel Macron, hanno centrato l’obiettivo. Il ministero degli Esteri francese ha annunciato che richiamerà l’ambasciatore in Italia, Christian Masset, a causa di “attacchi senza precedenti” da parte del governo italiano.

A scatenare la reazione stizzita della Francia è stato l’incontro a Parigi di Alessandro Di Battista e di Luigi Di Maio con Christof Chalencon, uno dei leader dei gilet gialli. Un confronto a cui era seguita una nota del M5s e delle foto che hanno fatto il giro della rete, per sottolineare la comunanza di “posizioni e valori che mettono al centro delle battaglie i cittadini, i diritti sociali, la democrazia diretta e l’ambiente”. E’ la prima volta dal 1940, quando l’Italia entrò in guerra con la Francia, che Parigi richiama in patria il proprio ambasciatore.

“Le ultime ingerenze rappresentano una provocazione supplementare e inaccettabile. Violano il rispetto dovuto alle scelte democratiche, fatte da un popolo amico e alleato. Violano il rispetto che si devono tra loro governo democraticamente e liberamente eletti”, scrive il Quai d’Orsay in una nota.

Di toni e contenuti diversi il pensiero del vicepremier Luigi Di Maio: “Il popolo francese è nostro amico e nostro alleato. Il presidente Macron si è più volte scagliato contro il governo italiano per motivi politici in vista delle europee. Questo non ha mai intaccato il sentimento di amicizia che lega i nostri Paesi e mai lo farà. Il mio incontro come capo politico del Movimento 5 Stelle, con esponenti dei gilet gialli e con alcuni candidati della lista Ric è pienamente legittimo. E rivendico il diritto di dialogare con altre forze politiche che rappresentano il popolo francese”.

Durissimo il sottosegretario agli esteri Manlio Di Stefano (M5S): “Quella della Francia è una provocazione, erano abituati ad avere sudditi in Italia, ora notano la differenza”.

Più morbido il ministro dell’Interno Matteo Salvini (Lega): “Sono pronto a voltare pagina nei rapporti con la Francia per il bene dei nostri popoli e sarò felice di incontrare Macron. Ma la Francia deve smetterla di respingere migranti alla frontiera e di dare rifugio a criminali italiani”.

Prova a stemperare i toni il premier Giuseppe Conte: “Confido che si possa chiarire subito la situazione e mi sembra di aver letto una dichiarazione di Di Maio: è stato chiarito che ci sono iniziative che riguardano movimenti e partiti. Con i gilet gialli ha agito da capo politico del M5s”.

Ernesto Ferrante
Giornalista professionista, editorialista, appassionato di geopolitica