26 GEN: Si sono conclusi i soccorsi con il ritrovamento delle ultime due vittime, che sono salite definitivamente a 29 per quel che riguarda l’Albergo crollato per la slavina. Il nostro editoriale: era una tragedia inevitabile quella di Rigopiano?

25 GEN: Si accumulano disgrazie su disgrazie in questo Gennaio nero per la cronaca del nostro paese.

Mentre proseguono le operazioni di recupero dei dispersi di Rigopiano, ieri un tragico incidente a un elicottero del 118 ha portato via altre sei persone. Gente umile che era intenta a dare soccorso ai feriti di Rigopiano. L’incidente è avvenuto a L’Aquila a causa del Maltempo in alta quota, dove gli elicotteri della Inaer Aviation avevano una delle loro basi.

A Rigopiano invece continua, purtroppo, la conta delle vittime: 23 i corpi senza vita recuperati in questi giorni dai soccorritori, 8 ancora sono i dispersi, ma ci sono poche speranze per loro. Una tragica vicenda che avrà degli strascichi polemici molto pesanti nella vita politica del nostro paese: dai tagli della regione alle polemiche sulla Protezione Civile, che non sembra aver svolto meglio il proprio lavoro, rispetto alla contestatissima gestione di Bertolaso ai tempi del terremoto de L’Aquila. Senz’altro si è visto un governo immobile e impreparato, che aveva già in arretrato i danni del terremoto di Agosto, non ancora risolti.

24 GEN: Passano le ore e le speranze si affievoliscono. Quel che resta dell’hotel Rigopiano, sta restituendo solo cadaveri. Ormai i morti sono 15, mentre i dispersi sono ancora 14.

Nelle ultime ore, i vigili del fuoco hanno estratto dalle macerie il corpo di un uomo: si tratta della quindicesima vittima del disastro. Il confine della speranza misura 80 centimetri, quelli del muro che separa la cucina dal bar, un muro portante spesso 80 centimetri nel quale i vigili del fuoco stanno cercando di aprire un varco.

“Dobbiamo entrare li’ dentro, è l’unica zona del corpo centrale dell’hotel, quella dove presumibilmente era la maggior parte delle persone, dove ancora non siamo arrivati. Speriamo che sia integro”, ripetono i soccorritori. Nell’area dell’hotel lavorano decine di uomini del soccorso alpino e della Guardia di Finanza, oltre ai vigili del fuoco.

Fatica, tristezza di fronte a quei corpi senza vita ma anche tanta rabbia per quell’email inviata alla Prefettura di Pescara da Bruno Di Tommaso, il direttore dell’albergo, poco dopo le 14 di mercoledì.

I clienti sono terrorizzati dalle scosse sismiche, scriveva il direttore, e hanno deciso di restare all’aperto, non potendo ripartire a causa delle strade bloccate. Vi comunichiamo che a causa degli ultimi eventi la situazione è diventata preoccupante.

In contrada Rigopiano ci sono circa 2 metri di neve e nella nostra struttura al momento 12 camere occupate (oltre al personale). Il gasolio per alimentare il gruppo elettrogeno dovrebbe bastare fino a domani, data in cui ci auguriamo che il fornitore possa effettuare la consegna.

I telefoni invece sono fuori servizio. I clienti sono terrorizzati dalle scosse sismiche e hanno deciso di restare all’aperto.

Abbiamo cercato di fare il possibile per tranquillizzarli ma, non potendo ripartire a causa delle strade bloccate, sono disposti a trascorrere la notte in macchina.

Con le pale e il nostro mezzo siamo riusciti a pulire il viale d’accesso, dal cancello fino alla Ss42.

Consapevoli delle difficoltà generali, chiediamo di predisporre un intervento al riguardo. Certi della vostra comprensione, restiamo in attesa di un cenno di riscontro”.

Un riscontro che non c’è stato. Chi aveva il dovere di intervenire, oltre a non averlo fatto, ha accusato di allarmismo chi chiedeva aiuto per aggrapparsi alla speranza e alla vita.

Diciotto le vittime del terremoto e del maltempo di questo gennaio, se al dramma di Rigopiano aggiungiamo gli scomparsi nel teramano. Purtroppo, però, le vittime sono destinate ad aumentare ancora.

22 GEN: giornata di soccorsi anche oggi. Le condizioni climatiche sono meno rigide, ma i dispersi sono in condizioni disagiate da 3 giorni

21 GEN: 11 Persone salvate dall’albergo crollato: “mangiavamo la neve per sopravvivere”, raccontano i sopravvissuti. Cinque corpi trovati senza vita. Si affievoliscono sempre di più le speranze per gli altri.

Charlie Hebdo intanto colpisce ancora: nuova vignetta contro l’Italia di pessimo gusto.

charlie hebdo italia gelo gennaio 2017

Ecco cosa ne pensiamo di questo tipo di satira.

20 GEN

20.00: Adesso Bertolaso bacchetta la Protezione Civile: “Non è possibile prevedere i terremoti, ma le previsioni meteo esistono” e poi sentenzia: “in questo paese non si vuole accettare che ci sia una sola persona che decide”.

19.00: Tre bambini messi in salvo dai soccorsi. Si continua a scavare, con i dispersi che chiedono aiuto da sotto la neve. Dieci in tutto i dispersi salvati.

Nel teramano morto invece anche il secondo uomo che era disperso

12.00: Tra le persone estratte vive anche anche una mamma e sua figlia: “Appena ci hanno visto erano felicissime e non sono riuscite a parlare. Dagli occhi si capiva che erano sconvolte positivamente per averci visto”, ha raccontato il vice brigadiere del soccorso alpino della Guardia di finanza Marco Bini. Le due donne si trovavano nel vano cucina.

Il primo contatto con il gruppo è avvenuto poco dopo le 11. I sopravvissuti, per restare vivi, hanno acceso il fuoco e sono riusciti a trovare anche qualcosa da mangiare.

Ad aiutare i soccorritori nelle ricerche ci sono un manutentore dell’albergo, Fabio Salzetta, e una donna estratta viva. Insieme stanno indirizzando i vigili del fuoco nelle aree dell’hotel dove si trovavano i clienti prima della slavina.

“Al lavoro”, ha spiegato il portavoce del Soccorso alpino Walter Milan, “ci sono oltre sessanta persone tra i vari enti. Arriveranno nuovi mezzi e con gli elicotteri porteremo le squadre. Via via arriveranno dei mezzi meccanici che devono lavorare insieme con gli uomini, prima si fa un’ispezione nella neve e poi si toglie tutto”.

Sei persone vive nell’Hotel, sentite dai soccorritori. Potrebbero essere presto tratte in salvo. Oltre a loro ci sono ancora altri 21 dispersi.
Soccorsi e ricostruzione: che fine hanno fatto i nostri soldi? Dei milioni donati dagli italiani con l’SMS lo scorso Agosto nemmeno un euro è stato ancora speso. Dove sono finiti?
Terremoto e crisi: venti miliardi a MPS forse un paio per il terremoto, contestati anche dall’Europa. L’ennesimo scandalo di questo paese di quest’Europa unita.
18 GEN
 
ORE 22.00: Il cadavere di un anziano di 83 anni è stato estratto dalle macerie della sua stalla crollata per le abbondanti nevicate e le scosse a Castel Castagna (Teramo) e si temono altre vittime in un hotel a Rigopiano.
“Purtroppo è accaduta una terribile tragedia sembrerebbe ci siano delle vittime, ma è tutto da confermare”, scrive su Facebook il presidente della provincia di Pescara Antonio Di Marco riferendosi alla slavina si è abbattuta sull’Hotel Rigopiano che, a quanto pare, ospitava 20 persone.
La notizia è stata poi confermata dal governatore abruzzese D’Alfonso. “E’ vero. All’hotel Rigopiano di Farindola risultano presenti circa 20 persone più il personale, i soccorritori stanno andando sul posto con la massima celerità”. Lo ha scritto su Facebook il governatore dell’Abruzzo, Luciano D’Alfonso.

ORE 14.30: Nuova scossa del grado 5.0 della scala Richter. Problema per condizioni climatiche avverse. Nessuna vittima.

ORE 13.30: Da Berlino, Gentiloni: “L’Europa non può dare flessibilità a corrente alternata, soprattutto soffermandosi sui decimali di bilancio”. Merkel: “solidarietà della Germania alle popolazioni colpite dal terremoto, aperti a ogni aiuto.

Roma: solo Metro A riaperta.

ORE 13.00: Metro Roma vicina alla riapertura. Mezza Italia isolata nelle zone appenniniche che affrontano terremoto e condizioni climatiche proibitive.

ORE 12.15: Ad Arquata del Tronto 15 allevatori dispersi. Allarme neve e valanghe in tutto il territorio tra il Lazio, l’Abruzzo, le Marche e l’Umbria.

Il terremoto continua a colpire le popolazioni del Centro Italia, senza attimi di tregua. In questi mesi la terra non ha mai smesso di tremare del tutto lungo la dorsale appenninica che va da Amatrice a Norcia, con scosse giornaliere di magnitudo inferiore.

Nel corso della mattinata però un nuovo terremoto con ben tre scosse è tornato a colpire gli appennini con una magnitudo superiore al grado 5 della scala Richter. Per una delle tre scosse, avvenute tutte e tre tra le 10.25 e le 11 e 30 si parla di magnitudo 5.7.

Uno degli epicentri dovrebbe essere ancora ad Amatrice, dove sembra che la chiesa di Sant’Agostino sia finita di crollare. Non si registrano danni a persone se non alcuni crolli nelle zone già colpite dai terremoti di Agosto e Novembre. Sono state evacuate, intanto le scuole a Chieti ed alcune scuole a Roma. Chiusa anche l’università La Sapienza.

Il terremoto del Centro Italia continua a costituire, dunque, uno dei nodi centrali per il futuro del nostro paese, come avevamo già evidenziato nell’articolo di fine anno.

Agli annunci del Governo Renzi, che promettevano una soluzione rapida al problema degli sfollati per ora non sono seguite che soluzioni molto a rilento del problema, le prime case di legno tanto volute da Renzi, sono state consegnate alla popolazione colpita dal terremoto soltanto pochi giorni fa, mentre l’inverno, molto rigido in quelle zone di montagna, oramai incalza portando ulteriori difficoltà alle famiglie, che vivono nei container o nelle sistemazioni provvisorie. In questi mesi non sono rare anche il black-out di risorse energetiche e di prima necessità (luce, gas, acqua).

Una situazione bloccata anche dalla sempre più rigida Unione Europea, che ha appena contestato la manovra del governo, nella quale sono inclusi i fondi che lo Stato italiano vuole impiegare nella risoluzione dell’emergenza terremoto e nella ricostruzione dei territori distrutti.