
293 morti per la scossa di terremoto che martedì scorso ha colpito Città del Messico con una magnitudo 7.1. È questo il bilancio raccapricciante di quanto sta accadendo nel paese dell’America Settentrionale.
Quello del 19 settembre è già il secondo di un’attività sismica che aveva già colpito il Chiapas con uno dei terremoti più intensi degli ultimi due secoli. Il 7 settembre scorso infatti una scossa di magnitudo 8.2 della scala Richter aveva colpito la regione del Messico al confine con il Guatemala, con epicentro nel golfo di Tehuantepec. Provocando circa 110 morti e un totale di 50 mila edifici danneggiati tra Chiapas, Oaxaca e Tabasco.
Il terremoto di martedì scorso con epicentro a Puebla, a 167 chilometri dalla capitale, è stato meno intenso, ma ha provocato danni umani superiori, con circa 150 vittime solo nella capitale di Città del Messico. Tra le vittime anche 8 stranieri, tra i quali quattro donne taiwanesi, uno spagnolo, un sudcoreano e un argentino, mentre è ancora da identificare un altro corpo di nazionalità non messicana.
La scossa del 19 settembre ha provocato gravi danni come la distruzione della scuola Enrique C. Rébsamen che ha causato la morte di 21 bambini. I feriti in seguito al fenomeno naturale sono stati almeno 800, mentre quasi 5 milioni sono rimasti senza i servizi essenziali, come luce e gas in seguito all’evento.