Turno infrasettimanale che conferma lo strapotere interista e il fatto che le provinciali Sassuolo e Chievo sono delle belle realtà. Per il resto la quinta giornata ha smentito alcune certezze del week-end, cioè il fatto che Juventus e Napoli, frenate dalle cenerentole Frosinone e Carpi, si siano finalmente ritrovate. Per il resto, molto equilibrio, soprattutto nella parte destra della classifica. L’equilibrio è dovuto al fatto che le squadre principali in sede estiva hanno cambiato molto, sia in panchina che in campo, probabile quindi che il vero campionato inizi appena tra qualche giornata.
UDINESE – MILAN 2-3: di positivo ci sono i tre punti, ma questo Milan è davvero troppo umorale. A un ottimo primo tempo, forse il migliore della gestione Mihajlović (in panchina in versione croupier) è seguito un secondo semplicemente sconcertante. Continuo a pensare che tutti i problemi risiedino nel centrocampo che non filtra adeguatamente, Balotelli, nuovamente super-osannato dai soliti media strombazzanti, personalmente lo terrei come tredicesimo uomo e lo farei entrare solo per tirare punizioni e rigori. L’Udinese vista nel secondo tempo con il tridente fa ben sperare anche se Mastro Lindo Colantuono (o chi per lui) dovrà a tutti i costi panchinare l’ormai ex calciatore Di Natale.
CARPI – NAPOLI 0-0: il vecchio detto “non c’è due senza tre” non vale per il Napoli di Sarri che impatta anonimamente, senza infamia e senza lode, contro il modesto Carpi. Di questa partitaccia l’unico momento da ricordare è stato l’idrante impazzito che si è aperto nei pressi del calcio d’angolo, per il resto il Napoli, nonostante il cambio di modulo, conferma di essere in difficoltà contro quelle squadre capaci di neutralizzare il suo gioco verticale.
CHIEVO – TORINO 1-0: una partita destinata a finire con il segno X viene vinta dai sempre più sorprendenti Mussi volanti, da me colpevolmente troppo bistrattati nel pre-campionato. Il Chievo attuale è una squadra tosta, equilibrata, schierata con un modulo che ricorda da vicino il classico schema all’italiana con Castro, ex mezzapunta, messa saggiamente a fare l’elastico tra le due classiche punte e il classico centrocampo a tre (incontrista/mezzala/mezzapunta).
INTER – VERONA 1-0: cioè la quinta sculata del Mancio. Sciarpetta ha ormai definitivamente rubato a Capello il titolo di “mister 1-0”. La sua Inter è tanto brutta quanto fortunata e ha fatto una fatica boia contro le seconde/terze linee del Verona, privo dei pezzi da novanta Marquez, Toni e Pazzini e infarcito di mocciosi e carneadi capitati chissà da dove. Da brava squadra tutta muscoli e fantasia l’Inter ha segnato con Felipone Melo su calcio d’angolo, strano?
FIORENTINA – BOLOGNA 2-0: la “gemella” dell’Inter, in quanto a bruttezza e cinismo, vince con il più classico dei risultati contro un Bologna semplicemente sconcertante. Sono curioso di vedere cosa verrà fuori questo week-end in questo inedito scontro al vertice, tra due squadre brutte e concrete.
JUVENTUS – FROSINONE 1-1: partita pareggiata con pieno merito dagli indomiti ciociari che hanno beneficiato di una Juventus che, oltre ai soliti problemi di amalgama nel settore offensivo, ha palesato un atteggiamento arrogante e superficiale che è stato punito con pieno merito dal gol in mischia di Blanchard (nessuna parentela con il mitico bidone di fine anni Novanta Jocelyn). Stellone, che più che un allenatore sembra un kebabbaro, ha avuto il grande merito di aver presentato nell’undici titolare tanti protagonisti della doppia promozione dalla C alla A. L’unione fa sempre la forza e una neopromossa, per buttare il cuore oltre l’ostacolo, deve sempre conservare il suo nucleo storico, altrimenti si snatura.
LAZIO – GENOA 2-0: si è creato un clima decisamente pesante attorno alla Lazio. La squadra biancoceleste è rimasta praticamente quella dell’anno scorso e in più è poco profonda in panchina. Ritengo assolutamente normali questi alti e bassi, tenendo conto che la fase difensiva della squadra non è mai stata perfetta (leggi alla voce “difensori di qualità è merce rarissima”). Per fortuna di Pioli che il Genoa è spuntato e confuso, ma una bella contestazione verso Preziosi mai, vero tifosi del Genoa?
PALERMO – SASSUOLO 0-1: il Sassuolo è davvero una bella squadra, anche se ha perso il suo bomber Zaza, i piastrellisti nero verde giocano a memoria e, da quest’anno, sembrano anche abbastanza solidi e cazzuti in difesa. Per quanto riguarda il Palermo, Cappellino Iachini deve inserire nei suoi schemi Gilardino e finchè ciò non avverrà gli alti e bassi sono inevitabili.
SAMPDORIA – ROMA 2-1: successo casuale, quello doriano, ma fino ad un certo punto. Walterone Zenga ha impostato la partita con molta umiltà e prudenza, si sa, un ex portiere ama giocare protetto ai propri compagni… Sta di fatto che la Roma, dopo aver giochicchiato nel primo tempo e aver acciuffato il vantaggio doriano, pensava di portare a casa l’intera posta in palio ma proprio sul più bello è stata tradita da Manolas. La Roma comunque ha pagato comunque la folle scelta del Sergente di aver tenuto fuori Džeko contro il Sassuolo (del resto Sua Maestà Ciccio Totti non può fare tre panchine consecutive…), oltre al fatto che il povero bosniaco è costretto a farsi quaranta metri di campo perché la fase offensiva della squadra è ancora tarata sul Pupone.
EMPOLI – ATALANTA 0-1: vittoria legittima per l’Atalanta che ha sfruttato una delle poche occasioni create, l’Empoli possiede sì un buon impianto di gioco ma anche di un attacco da Serie C nonostante Saponara dipinga come sempre calcio d’alta scuola.