Torna il campionato: Carpi-Sassuolo; Juventus-Empoli; Udinese-Napoli; Atalanta-Milan; Fiorentina-Sampdoria; Chievo-Palermo; Genoa-Frosinone; Lazio-Roma; Inter-Torino; Bologna-Verona.

Dopo la parentesi (poco) azzurra di settimana scorsa e di martedì, la serie A è pronta a tuffarsi nel gran rush finale, con otto giornate rimanenti – si chiude il 15 maggio – e la finale di Coppa Italia tra Juventus e Milan il 21 maggio a Roma.

Si riparte con tutti gli obiettivi ancora in bilico. Lo scudetto si gioca ormai sull’asse Juventus-Napoli, con i bianconeri favoriti non soltanto perché tre punti avanti (70 contro 67), ma per via di un calendario favorevole, di una rosa più ampia e di una maggiore predisposizione a determinati traguardi.

É bagarre anche per il terzo posto, altrimenti il (fastidioso) preliminare di agosto di Champions league. La Roma è quella più vicina (60 punti), anche perché qualitativamente più forte rispetto alla concorrenza (Fiorentina e Inter, 55 punti), ma i nerazzurri delle ultime settimane sono in netta ripresa.

E poi c’è la lotta salvezza, ingarbugliatissima più che mai, con il solo Verona spacciato da tempo.

Ed è proprio la battaglia per la sopravvivenza ad aprire il weekend numero 31. Alle 18 si gioca Carpi-Sassuolo, derby emiliano tra due compagini che calcano lo stesso campo, il “Braglia” di Modena. La matricola di Castori – che grave errore è stato cacciarlo qualche mese fa – oggi sarebbe salva, e cerca tre punti per continuare a sognare qualcosa che sarebbe clamoroso.

Alle 20.45, a qualche chilometro di distanza, scende in campo la capolista contro un Empoli lontanissimo parente di quello ammirato tra novembre e dicembre. Nonostante qualche problema di formazione, non dovrebbero esserci dubbi sui tre punti bianconeri. Che non perdono da 20 giornate, nelle quali hanno raccolto 58 punti su 60. Hanno subito un solo gol, e per di più su rigore, nel girone di ritorno, mentre allo “Stadium” sono inviolati da dicembre.

Domani, all’ora di pranzo, sarà di scena il Napoli a Udine contro la pericolante Udinese. I partenopei, come sempre, hanno la vittoria come unica soluzione.

Nel frattempo, anche da Castelvolturno si godono i numeri: 20 vittorie in 30 partite, traguardo mai ottenuto prima. Miglior attacco del Campionato (62 reti, insieme alla Roma), seconda miglior difesa (24 al passivo), minor numero di sconfitte (3, tutte in trasferta).

Eppure non sono sufficienti, per il momento…

Alle 15, invece, occhi puntati sul derby della Capitale Lazio-Roma. I tifosi potrebbero snobbarlo (l’affluenza dovrebbe essere di 30mila persone), anche perché in palio non c’è un trofeo come accaduto nel maggio 2013, e non è una stracittadina da altissima classifica.

I pronostici dicono Roma, anche perché ha più motivi per vincere rispetto ai biancocelesti, ma i ragazzi di Pioli con le grandi trovano sempre grandi motivazioni e battere i “cugini” salverebbe una stagione trasandata.

Sempre nel primo pomeriggio, scendono in campo Fiorentina-Sampdoria, con il primo ritorno di Montella a Firenze dopo l’esonero di maggio; Atalanta-Milan; Chievo-Palermo; Genoa-Frosinone.

Alle 20.45 luci a San Siro per Inter-Torino, con i nerazzurri chiamati a dimostrare di aver messo alle spalle il lungo periodo – gennaio e febbraio – da incubo e per tanti versi inspiegabile. Ha rovinato una stagione, certo, ma non è eresia dire che la banda Mancini occupa la posizione che merita.

Il cerchio si chiude domani, sempre alle 20.45, con un match atteso da milioni di spettatori sparsi per il pianeta: Bologna-Verona.

Michele Cotugno DePalma