Il 2 febbraio scorso, il presidente americano Donald Trump ha annunciato la sospensione della partecipazione del suo Paese al Trattato INF (Trattato sulle armi nucleari di raggio intermedio). L’accordo, firmato nel 1987 dai presidenti degli Stati Uniti e dell’Unione Sovietica Reagan e Gorbachev, limitava le armi missilistiche ad una gamma più piccola (500-100 km) e media (1000-5500 km), ed ebbe conseguenze molto positive. Il presidente Trump, con la sua decisione, ha privato l’Europa della relativa sicurezza che le aveva dato il presidente Reagan. Il presidente russo Vladimir Putin, in risposta, ha annunciato a sua volta la sospensione della partecipazione della Russia al Trattato INF.
Gli americani stanno già schierando basi anti-missili balistici (ABM) nell’Europa orientale (Romania e Polonia). Il leader del partito polacco Zmiana (“cambiamento”), Mateusz Piskorski, è stato in prigione per quasi due anni. Coincidenza o no, il partito Zmiana aveva protestato contro lo spiegamento dei missili americani in Polonia. E questo non è stato un caso isolato in Europa tra coloro che avevano protestato contro i missili americani.
A Mosca sono preoccupati: il sistema di difesa missilistica nell’Europa orientale minaccia il loro scudo missilistico. Inoltre, gli anti-missili americani possono essere usati come armi offensive. Pertanto, le basi di difesa missilistica in Romania e in Polonia sono già diventate un passo da gigante verso il ritiro degli americani dall’INF.
In risposta, i russi hanno fatto un enorme balzo in avanti nella creazione di nuove tecnologie missilistiche per missili balistici e da crociera, apparentemente molto più avanzati di quelle degli USA. Adesso, gli americani stanno recuperando terreno. Secondo l’agenzia di stampa britannica Reuters, il Pentagono intende testare un missile da crociera a terra già nell’agosto di quest’anno, se la Russia si rifiuta di tornare all’attuazione del Trattato INF. “La portata di questo razzo è di 621 miglia (circa mille chilometri). Se i test hanno successo, possiamo schierare questo razzo entro un anno e mezzo.” Questo è quanto è stato dichiarato all’agenzia da una fonte di alto rango a Washington, a condizione di anonimato. Molto probabilmente, si tratta di una fuga intenzionale di informazioni destinate a mettere sotto pressione i russi.
La possibilità di dispiegare missili proibiti dal trattato INF sul territorio dei Paesi alleati degli Stati Uniti non è stata ancora discussa. I russi avevano già accusato gli americani di produrre segretamente razzi proibiti dal Trattato INF nelle loro fabbriche. Se questo fosse vero, significherebbe che il ritiro degli Stati Uniti dal Trattato INF era già stato preparato da tempo. Un post su Twitter pubblicato dalla MilRadar ha annunciato che, il 15 marzo, due bombardieri strategici statunitensi B-52H Stratofortress, basati presso la base aerea di Barksdale in Louisiana (USA), sono arrivati alla base aerea di Fairford, nel Regno Unito. Inoltre, sono indicati anche i segnali di chiamata dei bombardieri. Nell’ultima settimana, altri tre bombardieri americani B-52 e un bombardiere B-52H sono stati trasferiti dagli Stati Uniti al Regno Unito. I segnali di chiamata delle linee sono STRAY81, STRAY82, STRAY83 e CLIP91. Poi, nei giorni scorsi, il Pentagono ha schierato sei bombardieri nucleari a Fairford. Ognuno di questi può trasportare a bordo un carico di missili da crociera a punta nucleare.
Il 18 marzo, la Commissione per la Difesa e la Sicurezza del Consiglio della Federazione Russa (la Camera alta del Parlamento russo) è stata informata che i sistemi missilistici S-300 e S-400, Buk-M2 e Pantsir-S1 sono stati dispiegati in Crimea. Questi complessi sono progettati per combattere i missili e gli aerei balistici e da crociera, ovvero le armi difensive. Il 17 marzo era stato anche annunciato che i bombardieri a lungo raggio Tu-22M3, in grado di trasportare missili da crociera con testate nucleari, erano stati schierati in Crimea. Tuttavia, il giorno dopo, la notizia è stata smentita e il 19 marzo, il Ministero degli Affari Esteri della Russia ha dichiarato che la Russia rifiuta la distruzione dei complessi con i missili 9M729, la cui gamma, secondo gli Stati Uniti, supererebbe le norme del Trattato INF.
Mosca sta vivendo una totale sfiducia negli Stati Uniti e, in risposta alla militarizzazione della politica estera di Trump, stanno rapidamente migliorando le proprie forze missilistiche. Sembra che siano tornati i tempi della Guerra Fredda, quando l’Europa rappresentava il trampolino di lancio principale per un ipotetico distacco di missili USA-Russia.
Silvia Vittoria Missotti