Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ne ha combinata un’altra delle sue. Avendo tirato in ballo la palla rotonda, facendo il verso al celebre Antonio da Bari vecchia, potremmo definirla una “polettata”.

La nuova bufera politico-mediatica che lo vede nel ruolo di protagonista assoluto, è stata scatenata da alcune sue dichiarazioni rilasciate durante un incontro di oltre un’ora con gli studenti di un Istituto tecnico di Bologna sull’alternanza scuola-lavoro.

Il ministro, rispondendo alle domande degli studenti, ha pensato bene di spiegare l’importanza dei rapporti interpersonali nella ricerca del lavoro, con un esempio rivelatosi alquanto scivoloso.

“Il rapporto di lavoro è prima di tutto un rapporto di fiducia”, ha detto Poletti. “È per questo che lo si trova di più giocando a calcetto che mandando in giro dei curriculum. I rapporti che si instaurano nel percorso di alternanza fanno crescere il tasso di fiducia e quindi le opportunità lavorative”.

Le reazioni del mondo politico non si sono fatte attendere. Del resto, l’ex presidente di Legacoop Nazionale e dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, non è nuovo a dichiarazioni fuori luogo sui giovani e sul mondo del lavoro.

“Conosco gente che è andata via e che è bene che stia dove è andata, perché sicuramente questo Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi”, aveva dichiarato Poletti a dicembre 2016, provocando la reazione di migliaia di giovani costretti ad emigrare all’estero alla ricerca di un lavoro.

“Poletti dice che per trovare lavoro conviene più il calcetto del cv. Anche Buzzi giocava?”, ha commentato sarcasticamente Alessandro Di Battista del Movimento Cinque Stelle.

“Caro Poletti, il lavoro non si conquista con il calcetto, anche perché tu da ministro non hai dimostrato di essere Maradona”, ha twittato Arturo Scotto, di DP.

Critiche anche dal Pd. “Certe affermazioni sono quantomeno discutibili. Se il ministro voleva fare dell’ironia, l’hanno capita veramente in pochi”, afferma Antonio Misiani, parlamentare Dem sostenitore di Orlando.

Dopo l’ondata di critiche, Poletti ha voluto chiarire la propria posizione.
“Vedo che si stanno strumentalizzando alcune frasi che ho pronunciato in occasione di un incontro con gli studenti di una scuola di Bologna per parlare di alternanza scuola-lavoro e che gli studenti hanno compreso e condiviso nel loro significato”, ha dichiarato il ministro.

“Per questo, ha aggiunto, voglio chiarire che non ho mai sminuito il valore del curriculum e della sua utilità. Ho sottolineato l’importanza di un rapporto di fiducia che può nascere e svilupparsi anche al di fuori del contesto scolastico. E quindi dell’utilità delle esperienze che si fanno anche fuori dalla scuola”.

Tutto rientrato, dunque? Così pare, almeno fino alla prossima uscita scomposta.

2 COMMENTI

  1. Questo ministro lo vedo meglio dietro ad un bancone di un alimentari a vendere i panini con mortadella,oppure alle feste dell’unita (quelle che ci sono ancora) a distribuire panini con la salsiccia.
    Non dovrebbe fare altro.

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