A voler ragionare in modo sinistro, come l’autore dell’attentato di Nizza o come quanti alla sua notizia hanno addirittura esultato, per compiere un’azione terroristica in Francia probabilmente non poteva essere scelta giornata migliore del 14 luglio, la Festa della Repubblica, Anniversario della Rivoluzione del 1789 che diffuse nel mondo i principi di “liberté, egalité, fraternité”. Perchè indubbiamente un simile attentato è anche una coltellata inferta direttamente a quei valori, all’identità della Francia. Chi ha compiuto l’attentato aveva molto probabilmente in mente anche questo.

Il bilancio di questa drammatica serata nizzarda, al momento, s’aggira sugli 84 morti, molti dei quali bambini, ai quali vanno aggiunti almeno 100 feriti, spesso in condizioni gravi se non gravissime. Purtroppo è un dato che potrebbe aumentare ancora, proprio per via dell’alto numero di persone ancora fra la vita e la morte.

Anche se al momento non vi è stata alcuna rivendicazione ufficiale dell’ISIS, i suoi sostenitori già esultano in rete. Di sicuro, ISIS o non ISIS, questo attentato conferma la “liquidità” che ormai caratterizza il terrorismo, e pertanto anche la sua onnipresenza ed imprevedibilità. Chiunque, in qualsiasi parte del mondo ed in qualsiasi momento della giornata, senza attendere ordini dall’alto ma agendo piuttosto in piena autonomia, può attuare un’azione terroristica da attribuire poi a quella che è la sigla più in voga del momento: oggi l’ISIS, ieri al Qaeda, domani qualcun altro ancora.

Apprendiamo poi, da questo gravissimo episodio così come dai precedenti, anche un’altra lezione: che non è indispensabile disporre di una grande o raffinata organizzazione o di esplosivi per compiere un’azione terroristica. Scordiamoci il terrorismo “classico”: per fare una strage e gettare nel terrore un paese o un continente intero può bastare anche molto meno. I fatti di Parigi, di Dacca e di Istanbul c’insegnano come una sparatoria in un luogo pubblico sia più che sufficiente a causare la morte di decine di persone, senza far ricorso a chissà quali sofisticherie. In questo caso è bastato soltanto un camion guidato in maniera folle lungo la Promenade Des Anglais di Nizza.

Questa tattica, tecnicamente molto semplice, reca oltretutto con sé anche il vantaggio di rendere l’attentato imprevedibile non soltanto nel tempo ma anche nello spazio: l’attacco terroristico può infatti avvenire ovunque. Quindi non soltanto nei punti nevralgici di una grande città, spesso i più sorvegliati e meno penetrabili, ma anche e soprattutto per strada o nel supermercato sotto casa.

E infatti lo stupore e lo sdegno sollevato da questo attentato è stato immenso. Papa Francesco ha espresso la sua solidarietà alle vittime e alle loro famiglie, condannando “nel modo più assoluto ogni manifestazione di follia omicida, di odio, di terrorismo e ogni attacco contro la pace”. Matteo Renzi ha diffuso in rete un tweet di François Hollande, in cui si dichiara che la Francia, afflitta per l’attentato, sarà comunque sempre più forte dei fanatici che la vogliono colpire. Angela Merkel, da Ulan Bator in Mongolia, dove s’è recata per il vertice ASEM, ha affermato che “la Germania è al fianco della Francia nella lotta al terrorismo. E sono convinta che malgrado tutte le difficoltà vinceremo questa battaglia”. Barack Obama ha dichiarato: “In nome del popolo americano, condanno duramente quello che sembra essere un orribile attacco terroristico a Nizza, in Francia, che ha provocato decine di morti e feriti fra civili innocenti. Ho dato ordine al mio staff di rimanere in contatto con le autorità francesi, e ho offerto la mia assistenza per indagare su questo attacco e consegnare i responsabili alla giustizia. Le nostre preghiere vanno alle famiglie delle persone uccise e auguriamo una pronta guarigione a coloro che sono rimasti feriti. Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza alla Francia, il nostro più antico alleato, affinché risponda e si riprenda da questo attacco. Nel giorno della presa della Bastiglia, ci ricordiamo della straordinaria capacità di reazione e dei valori democratici con cui la Francia ha dato ispirazione a tutto il mondo e sappiamo che la forza di carattere della Repubblica francese resisterà a lungo dopo questa tragica e devastante perdita di vite umane”. Il premier cinese Li Keqiang, anch’esso in visita di Stato in Mongolia per il vertice ASEM, ha immediatamente condannato l’attentato, mentre il ministro degli esteri cinesi ha subito offerto le proprie condoglianze alla Francia. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, poco fa ha reso noto che il Presidente russo Vladimir Putin ha espresso con un telegramma le proprie condoglianze a François Hollande, aggiungendo che “La Russia esprime solidarietà al popolo di Francia in questi giorni difficili e condivide pienamente il suo dolore”.