Euromaidan

Il 21 novembre 2013, nella capitale ucraina di Kiev, hanno avuto inizio le manifestazioni del movimento dell’Euromaidan (spesso abbreviato in “Maidan”), premessa del colpo di Stato ucraino che ha portato alla rimozione del legittimo presidente Yanukovich il 22 febbraio del 2014. La parola “maidan” significa “piazza”, ma grazie agli eventi di Kiev, questa parola è diventata, soprattutto in Russia, sinonimo di una rivoluzione di strada eterodiretta.

L’Euromaidan in Ucraina ha, sin dall’inizio, avuto il favore di Berlino e del Cancelliere Angela Merkel, che voleva vedere il suo candidato, Vitaly Klitschko, a capo dello Stato ucraino, mentre militanti del Maidan sarebbero stati addestrati ai poligoni della polizia polacca (i media polacchi dell’opposizione hanno scritto molto su questo fatto). In seguito, gli Stati Uniti si sono uniti alla causa, organizzando la consegna di denaro ai partecipanti del movimento di protesta (i dollari erano stati trasportati via aerea) ed il supporto diplomatico per il colpo di Stato. Da allora, l’Ucraina è diventata un progetto prevalentemente americano.

Dopo gli scontri di piazza del 18-20 febbraio 2014, che hanno causato oltre un centinaio di vittime, i protestanti e l’Occidente hanno immediatamente dichiarato che alcuni cecchini che avevano sparato ai manifestanti durante quei giorni fossero membri di unità speciali della polizia ed agivano secondo gli ordini del presidente Yanukovich. Ma proprio Yanukovich era interessato ad una risoluzione pacifica del conflitto e non ha mai dato ordine di forzare la dispersione delle barricate dell’opposizione, sebbene avesse potuto facilmente farlo.

Il 21 novembre 2017, su tutti i canali televisivi centrali in Russia, è stato mostrato un servizio che citava il portale internet italiano “Gli Occhi Della Guerra”. Il servizio è stato predisposto per la visualizzazione di un film-inchiesta, in cui alcuni georgiani affermano di aver fatto parte, nel febbraio 2014, di una squadra di cecchini del Maidan a Kiev, il cui compito era di sparare ai manifestanti e alle forze dell’ordine per seminare il caos e provocare la reazione della polizia.

Il fatto che i misteriosi cecchini facessero parte dell’opposizione, e non delle forze speciali della polizia, è stato reso noto il giorno degli omicidi dei partecipanti all’Euromaidan. Ma i giornalisti italiani hanno potuto trovare prove documentate ed identificare i partecipanti alla sparatoria. Il lavoro dei giornalisti indipendenti italiani è diventato un evento sensazionale in Russia ed uno degli argomenti più discussi della giornata.

In seguito ai fatti di Euromaidan, l’Ucraina ha perso la Crimea, che è tornata alla Russia, e da quasi quattro anni vive in conflitto con le regioni filorusse del Donbass. A questi territori appartengono circa 5 milioni e mezzo di persone, oltre alle miniere di carbone, alle industrie del Donbass ed alla strategica base navale sul Mar Nero (Sebastopol in Crimea).

Il potenziale economico ucraino è fortemente diminuito. Nel 2013, il prodotto interno lordo ammontava a 183,310 milioni di dollari. Nel 2016, si era ridotto a 93 270 milioni di dollari. La caduta del volume di output, come si può vedere, è stata di quasi 2 volte.

La popolazione del Paese si è fortemente ridotta. Secondo le statistiche ufficiali ucraine, la popolazione all’inizio del 2017 era pari a 42 milioni; secondo le statistiche non ufficiali, si tratterebbe di un numero compreso tra 26-27 milioni e (stime massime) 35 milioni di persone. La prima cifra sembra più vicina alla verità: solo in Russia vi sono 3-4 milioni di cittadini ucraini residenti permanentemente, mentre in Polonia ve ne sono tra 1 milione 300 mila e 1 milione 600 mila.

Il processo di disintegrazione sembra essersi avviato non solo nell’est del paese. Le regioni occidentali dell’Ucraina stanno iniziando a pensare di vivere al di fuori dell’Ucraina. La regione della Transcarpazia, che per mille anni ha fatto parte dell’Ungheria, si sta incamminando verso questa strada. Le autorità ungheresi hanno dato ai residenti della regione 200mila passaporti ungheresi. Approssimativamente, lo stesso lavoro è svolto da altri Paesi dell’UE (Polonia e Romania) che sono stati vittime dell’URSS stalinista, la quale aveva portato via i loro territori e li aveva dati all’Ucraina sovietica.

Anche i residenti della storica città di L’viv hanno votato, alle elezioni, il partito Samopomoshch (“Auto-aiuto”), che ha riunito i sostenitori di autonomia e separatismo. È difficile che l’Ucraina diventi parte dell’UE, ma la piccola regione occidentale della Galizia, con il suo centro a L’viv, avrebbe teoricamente maggiori probabilità.

Molto probabilmente, tuttavia, la principale conseguenza dell’Euromaidan è stata l’apertura del vaso di Pandora dell’odio reciproco e della violenza come modo più semplice per risolvere problemi complessi – come rovesciare un presidente non gradito. Ora gli ucraini stanno pigramente provando a rovesciare il nuovo presidente-oligarca Poroshenko, la cui ricchezza, in un anno di potere, è cresciuta di 7 volte.

Le conseguenze dell’Euromaidan dureranno a lungo non solo per gli ucraini, ma anche per il quadro europeo generale.

Silvia Vittoria Missotti