Introduzione

La libertà dalla detenzione arbitraria è un diritto individuale fondamentale sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite e un’importante disposizione nei trattati internazionali sui diritti umani. Sebbene abbiano contribuito in modo importante alla stesura della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (UDHR, secondo l’acronimo inglese, ndt) e siano stati uno dei primi Paesi a ratificare i trattati internazionali sui diritti umani, gli Stati Uniti hanno praticato la detenzione arbitraria in totale disprezzo delle disposizioni legali nazionali e degli obblighi dei trattati internazionali, causando gravi danni fisici e mentali alle persone coinvolte. Questo rapporto si basa sui fatti e mira a smascherare l’ipocrisia e i doppi standard degli Stati Uniti sulla detenzione arbitraria e a comprendere che nessun Paese sta ora calpestando i diritti umani più seriamente degli Stati Uniti.

I. La detenzione arbitraria è chiaramente definita nel diritto internazionale

◆ La detenzione arbitraria si verifica quando un individuo è arrestato e detenuto da un governo senza un giusto processo e senza le tutele legali di un giusto processo, o quando un individuo è detenuto senza alcuna base giuridica per la privazione della libertà. La detenzione arbitraria, in sostanza, è una detenzione illegale.

◆ La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, adottata nel 1948, afferma chiaramente che “il riconoscimento della dignità intrinseca e dei diritti uguali e inalienabili di tutti i membri della famiglia umana è il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo”. L’articolo 9 afferma che “nessuno può essere sottoposto ad arresto, detenzione  o esilio arbitrari”. Sulla base dell’UDHR, sono stati adottati trattati internazionali sui diritti umani, tra cui la Convenzione internazionale sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale e la Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti (meglio nota come Convenzione sulla tortura). Secondo l’articolo 9 del Patto internazionale sui diritti civili e politici  (1966), “nessuno può essere sottoposto ad arresto o detenzione arbitraria. Nessuno può essere privato della propria libertà se non per i motivi e secondo la procedura stabiliti dalla legge”. Con l’avanzamento della causa internazionale dei “diritti umani”, la libertà dalla detenzione arbitraria è diventata un diritto individuale fondamentale e un’importante disposizione nei trattati internazionali sui diritti umani.

II. La detenzione arbitraria di immigrati negli Stati Uniti costituisce una grave violazione dei diritti umani

◆ La detenzione degli immigrati da parte degli Stati Uniti presso le proprie strutture domestiche è una grave violazione della regola del “non uso della tortura”. I trattati sui diritti umani come la Convenzione sulla tortura, il diritto internazionale consuetudinario e le leggi di diversi Paesi proibiscono esplicitamente l’uso della tortura. Il divieto di tortura è stato anche riconosciuto come norma legale obbligatoria dai tribunali statunitensi, dai tribunali internazionali e dalla Commissione per il diritto internazionale, con rapporti speciali emessi per prevenire incidenti correlati. Tuttavia, numerosi casi hanno dimostrato che le agenzie statunitensi per l’immigrazione hanno violato la legge e condotto torture contro gli immigrati detenuti.

◆ Nel 2018, il Consiglio per l’immigrazione degli Stati Uniti e la US Immigration Lawyers Association hanno presentato un reclamo alle agenzie di supervisione del Dipartimento per la sicurezza interna degli Stati Uniti (DHS) descrivendo in dettaglio la politica del DHS di separazione familiare al confine con gli Stati Uniti e le sue pratiche di forzare le famiglie a separarsi, attraverso mezzi coercitivi estremi, rinunciando alle loro legittime domande di asilo in cambio del reinsediamento, il che ha gravemente violato il divieto di tortura e altri abusi, e ha causato gravi sofferenze e torture a genitori e figli separati con la forza.

◆ Nel 2020, i media statunitensi hanno rivelato che le donne detenute presso il centro di detenzione della contea di Irvine in Georgia hanno spesso subito abusi medici e abbandono e che molte hanno subito isterectomie senza un adeguato consenso informato o nonostante la loro forte resistenza. Il relatore speciale delle Nazioni Unite sulla tortura e le parti interessate hanno espresso serie preoccupazioni su questo problema. L’autorità delle Nazioni Unite per i diritti umani ha espresso una “forte condanna” e ha chiesto agli Stati Uniti di fornire una spiegazione “e intraprendere azioni correttive” in conformità con i loro obblighi in base al trattato.

◆ Il gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla detenzione arbitraria ha esplicitamente riconosciuto come degradanti le condizioni a cui sono sottoposti i migranti durante la detenzione negli Stati Uniti. L’ICE (United States Immigration and Customs Enforcement, ndt) colloca regolarmente i migranti nelle carceri. Anche quando i migranti vengono collocati in centri di detenzione separati per immigrati, subiscono ancora vari tipi di abusi fisici, tra cui sovraffollamento, mancanza di orari di visita adeguati, ventilazione insufficiente, cibo scadente, acqua inadeguata, alloggi sporchi, servizi igienici malfunzionanti e abusi verbali e fisici.

◆ Negli Stati Uniti non esistono norme specifiche sulla durata della detenzione degli immigrati, quindi la durata della detenzione viene decisa dal luogo di detenzione e da fattori economici. Alcuni diventano addirittura indefiniti. Con un accesso limitato alle informazioni, gli immigrati detenuti non sono in grado di lottare per i loro legittimi diritti. Il Centro per le vittime della tortura rileva che la detenzione a tempo indeterminato ha effetti dannosi sul sistema immunitario, cardiovascolare e nervoso centrale e causerebbe effetti psicologici dannosi tra cui ansia e terrore gravi e cronici, disturbo da stress post-traumatico, depressione e suicidio.

◆ Nel marzo 2022, l’Associated Press e la CBS News hanno denunciato un centro di detenzione di frontiera per minori non accompagnati nella Rio Grande Valley, in Texas, come disorganizzato e sovraffollato, con un alto rischio di infezione da COVID-19. Mentre la legge federale degli Stati Uniti richiede che i minori non debbano essere trattenuti in detenzione di frontiera per più di 72 ore, oltre 2.000 bambini sono stati detenuti in quella struttura per più di tre giorni, 39 dei quali per più di 15 giorni. Solo nel febbraio 2022, più di 9.400 minori immigrati non accompagnati sono stati detenuti dalle forze dell’ordine di frontiera statunitensi e circa 4.000 di loro sono stati tenuti in custodia di frontiera per più di 72 ore.

III. Orribili pratiche di detenzione arbitraria da parte degli Stati Uniti nel mondo

◆ Secondo i rapporti della BBC, già nel giugno 2005, le Nazioni Unite erano state informate che gli Stati Uniti avevano segretamente detenuto sospetti terroristi sulle loro navi da guerra. Nel 2008, il gruppo per i diritti umani Reprieve ha rivelato che gli Stati Uniti hanno utilizzato “barche prigione” per trattenere i sospetti terroristi sin dall’amministrazione Clinton. Ben 17 navi da guerra potrebbero essere state utilizzate come “prigioni galleggianti” dagli Stati Uniti dal 2001 al 2008.

◆ Nel 2001, il Washington Post rivelò che cinque prigionieri erano detenuti sulla nave d’assalto anfibia statunitense Peleliu, tra cui un americano di nome John Walker. Per ridurre la sua pena, Walker ha firmato un patteggiamento che include un “ordine di silenzio” di non parlare della sua tortura in custodia, ha riferito il Guardian. Un portavoce del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha negato qualsiasi misura di detenzione sulle sue navi da guerra. Tuttavia, un prigioniero rilasciato da Guantanamo ha detto al suo ufficiale di sorveglianza che uno dei suoi compagni detenuti è stato rinchiuso in una nave da guerra statunitense con circa altri 50 prima di arrivare a Guantanamo, ed è stato picchiato ancora più duramente che a Guantanamo.

◆ Nell’agosto 2014, The Atlantic ha pubblicato un articolo intitolato “America’s Floating Prison” (“La prigione galleggiante dell’America”, ndt), rivelando come gli Stati Uniti abbiano utilizzato navi militari come “prigioni galleggianti” in mare per trattenere e interrogare i sospetti. Ahmed Abu Khattala, identificato dagli Stati Uniti come il sospettato dell’attacco al consolato statunitense a Bengasi, in Libia, è stato imprigionato a bordo della USS New York e interrogato dagli inquirenti durante il viaggio verso gli Stati Uniti, prima di essere formalmente arrestato e trasferito negli Stati Uniti al Tribunale distrettuale di Washington.

◆ Nel 2017, il New York Times ha rivelato in “Coast Guard’s ’Floating Guantanamo’” (“La Guantanamo galleggiante della guardia costiera”, ndt) che i prigionieri ricordavano di essere stati rinchiusi a bordo con più di 20 persone in uno spazio molto affollato. Avevano pochissimo da mangiare e dovevano prendere dalla spazzatura i pasti non finiti delle loro guardie. Le condizioni igienico-sanitarie erano piuttosto scadenti. Alcuni hanno persino chiesto alla guardia: “Sparami e uccidimi, perché non ce la faccio più”.

◆Gli Stati Uniti hanno istituito numerose “prigioni nere” in Paesi tra cui Cuba, Afghanistan e Iraq, costituendo una rete globale di prigioni segrete. Il rapporto “Cost of War” pubblicato all’inizio del 2022 dal Watson Institute for International and Public Affairs della Brown University rivela che dopo gli attacchi dell’11 settembre, almeno 54 Paesi e regioni hanno partecipato alla rete dei siti neri statunitensi, che hanno arrestato centinaia di migliaia di persone, tra cui musulmani, donne e minori. Con la scusa della cosiddetta “guerra al terrore”, gli Stati Uniti hanno creato siti segreti in molti altri Paesi, detenuto segretamente presunti sospetti terroristi ed estorto confessioni con tortura e altri maltrattamenti – tutti tipici esempi della loro distruzione arbitraria dello Stato di diritto e della violazione dei diritti umani.

◆ Nel 2001, gli Stati Uniti hanno istituito una prigione nella base navale di Guantanamo Bay per detenere i sospetti catturati dalle forze armate statunitensi nelle loro operazioni globali antiterrorismo dopo gli attacchi dell’11 settembre. Gli Stati Uniti hanno scelto questo luogo perché con la sovranità della baia di Guantanamo appartenente a Cuba, questo luogo non è legalmente territorio degli Stati Uniti; quindi gli Stati Uniti potrebbero negare i diritti umani ai detenuti lì ed eludere le accuse di violazioni dei diritti umani da parte della comunità internazionale.

◆ Nel gennaio 2002, i primi 20 detenuti sono stati tenuti all’aperto in gabbie di rete metallica immediatamente dopo l’arrivo a Guantanamo Bay. Nei 20 anni successivi, circa 780 persone sono state trattenute a Guantanamo. Scandali di detenzione arbitraria e tortura hanno continuato a venire alla luce. Moazzam Begg, un britannico pakistano detenuto lì per due anni, ha raccontato ai media l’esperienza dolorosa di torture – hogtying, pugni, calci e waterboarding - che lui stesso e altri detenuti avevano subito. Ha detto che la tortura più feroce del mondo è essere detenuti senza sapere quale crimine è stato commesso. Senza alcuna accusa o processo, la libertà personale è gravemente compromessa.

◆ Nel marzo 2003, il prigioniero pachistano Majid Khan, accusato di avere legami con al-Qaeda è stato torturato a Guantanamo. Dopo il processo, i giurati militari su questo caso hanno scritto una lettera congiunta condannando gli abusi sui prigionieri da parte del governo degli Stati Uniti. Secondo la lettera, Majid Khan è stato trattenuto senza accuse per nove anni e non gli è stato permesso di vedere un avvocato per i primi quattro anni e mezzo. Questo è un completo disprezzo delle idee fondamentali su cui si basa la Costituzione e un affronto ai valori e al concetto di giustizia americani. Il signor Khan è stato sottoposto ad abusi fisici e psicologici ben oltre le tecniche di interrogatorio potenziate approvate. Nell’ottobre 2021, Majid Khan ha descritto per la prima volta in pubblico la tortura, che includeva ripetute percosse, waterboarding, clisteri forzati, violenza sessuale e prolungata privazione del sonno. Durante il waterboarding, la sua testa è stata immersa nell’acqua finché non è quasi rimasto soffocato.

◆ La prigione di Bagram, situata a 40 chilometri a nord della capitale afghana, Kabul, a un certo punto ha detenuto migliaia di prigionieri. La prigione è stata soprannominata la “Guantanamo Bay” dell’Afghanistan, a causa delle rivelazioni di abusi nella struttura. Nel dicembre 2002, due prigionieri afghani sono stati torturati a morte dalle truppe statunitensi nel giro di una settimana. Nel gennaio 2012, la Commissione indipendente per la supervisione dell’attuazione della Costituzione dell’Afghanistan ha reso pubblico un rapporto su percosse e altri maltrattamenti dei detenuti nella prigione di Bagram. Nel febbraio 2012, c’è stato lo scandalo del rogo del Corano da parte dei soldati statunitensi nella prigione di Bagram. Sebbene le truppe statunitensi in Afghanistan abbiano ufficialmente consegnato la prigione di Bagram al governo afghano nel marzo 2013, l’esercito statunitense rimane l’effettivo controllore della prigione.

◆ In un’intervista nel 2021, Abdul Qadir Hijran, ex prigioniero di Bagram, ha dichiarato in un’intervista che “non posso spiegare le torture e i maltrattamenti a cui mi hanno sottoposto, ma le atrocità che hanno commesso mi perseguiteranno per anni. Trentaquattro detenuti erano tenuti in una stanza simile a una gabbia dove vivevano senza coperte e materassi. I detenuti sono stati picchiati, torturati e insultati. È stato estremamente miserabile che alcuni detenuti abbiano ingerito un rasoio per porre fine alle loro vite, dato il trattamento disumano da parte dei soldati americani”.

◆Qazim Azari, un giornalista della testata irachena Justice, ha sottolineato che l’esercito americano ha arrestato intenzionalmente persone innocenti, con scandali di tortura che hanno avuto luogo nella prigione di Abu Ghraib e nella prigione di Bukaa in Iraq. Un gran numero di iracheni innocenti detenuti illegalmente sono stati sottoposti a torture fisiche e mentali disumane.

◆Di fronte alla frequente esposizione di gravi violazioni dei diritti umani nei siti neri statunitensi all’estero, il governo degli Stati Uniti, invece di prestare vera attenzione e fermare tutto questo, ha continuato a coprire e negare i suoi crimini. Nessun funzionario statunitense è stato ritenuto responsabile per lo sviluppo, l’autorizzazione o l’esecuzione di programmi segreti di arresto e tortura. Nel dicembre 2002, l’allora Segretario alla Difesa degli Stati Uniti Donald Rumsfeld ha approvato l’uso di una serie di tecniche di interrogatorio a Guantanamo, tra cui la privazione sensoriale, l’isolamento e l’uso di cani feroci. Il 30 novembre 2004, il New York Times ha pubblicato un rapporto del Comitato Internazionale della Croce Rossa trapelato dal governo degli Stati Uniti in cui si afferma che alcuni atti a Guantanamo equivalgono a torture e che l’ingresso della Croce Rossa nella prigione per indagini è condizionato al fatto che i risultati che non debbano essere rivelati. Il 16 febbraio 2006, le Nazioni Unite hanno pubblicato il loro rapporto su Guantanamo, chiedendo agli Stati Uniti di processare i detenuti o rilasciarli immediatamente. Gli Stati Uniti hanno respinto la raccomandazione fatta dal rapporto delle Nazioni Unite di chiudere la prigione. Nel 2021, otto esperti di diritti umani delle Nazioni Unite e 111 ONG hanno firmato una lettera congiunta che ha rivelato come il governo degli Stati Uniti avesse trattato le comunità di colore dal punto di vista delle minacce alla sicurezza dall’11 settembre. Guantanamo continua ad amplificare il pregiudizio e l’odio contro i musulmani, alimentando la divisione razziale e l’antagonismo nella società americana.

◆ Nel novembre 2002, Gul Rahman, detenuto nella prigione di Bagram in Afghanistan, morì di freddo e tortura, secondo i risultati del progetto “Cost of War”. Quattro mesi dopo, l’ufficiale incaricato dell’interrogatorio ha ricevuto un encomio della CIA e 2.500 dollari in contanti. Diversi altri membri dello staff coinvolti nella tortura ricevettero promozioni e bonus. Nel 2004, centinaia di foto di abusi sui prigionieri nella prigione di Abu Ghraib in Iraq sono state divulgate dai media statunitensi. Ma il personale militare statunitense, gli alti funzionari governativi e gli appaltatori militari privati coinvolti sono stati risparmiati dal processo. Solo alcuni soldati statunitensi di basso livello sono stati sottoposti a processi militari e sono stati condannati.

◆ Nel 2005, agenti della CIA hanno intenzionalmente distrutto 92 videocassette contenenti prove dirette di tortura. Ma il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha finora rifiutato di intentare causa contro le persone coinvolte. Nel 2020, il procuratore capo della Corte Penale Internazionale ha affermato che c’erano prove che quasi 100 prigionieri afgani erano stati torturati, abusati e persino aggrediti sessualmente durante gli interrogatori e che l’esercito americano e la CIA potrebbero aver commesso crimini di guerra per aver abusato di prigionieri in Afghanistan. Tuttavia, ciò ha solo fatto sì che il governo degli Stati Uniti imponesse sanzioni economiche e restrizioni all’ingresso al procuratore capo della Corte Penale Internazionale e ad altri funzionari. In risposta al rapporto del Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura sull’abuso della tortura nei “siti neri” della CIA all’estero, il governo degli Stati Uniti ha presentato un rapporto nel settembre 2021, affermando che, in base al principio di riservatezza, gli Stati Uniti non possono divulgare informazioni ad altri Paesi sui detenuti coinvolti nelle attività della CIA.

IV. Motivi dell’abuso della detenzione arbitraria da parte degli Stati Uniti

Gli Stati Uniti hanno una lunga storia di detenzione arbitraria e disprezzo dei diritti umani sia in patria che all’estero, che riflette una cultura politica profondamente radicata di razzismo e violenza.

◆Negli ultimi anni, i conflitti razziali sono tornati ad essere uno dei principali problemi della politica e della società americana. Uno dei motivi è che il razzismo è stato un problema cronico degli Stati Uniti sin dalla loro fondazione. La superiorità culturale e la posizione dominante dei bianchi hanno portato a un alto grado di disuguaglianza politica, economica e culturale tra i gruppi razziali negli Stati Uniti. Un altro motivo è che la globalizzazione e i grandi cambiamenti demografici negli Stati Uniti hanno negli ultimi anni causato crescenti rancori tra gli americani bianchi, la classe medio-bassa in particolare, contro gli immigrati e le minoranze etniche, aggravando il problema del razzismo negli Stati Uniti.

◆L’ascesa della supremazia bianca negli Stati Uniti ha esacerbato i conflitti razziali. Gli ultimi anni sono stati testimoni di proteste di minoranze su larga scala rappresentate dal movimento Black Lives Matter e frequenti crisi di rifugiati nelle zone di confine. La detenzione arbitraria basata sulla razza calpesta i diritti umani fondamentali delle minoranze etniche e degli immigrati stranieri ed è contraria ai principi dei diritti umani a lungo proclamati dagli Stati Uniti, come “tutti gli uomini sono creati uguali”. Questo non aiuterà a risolvere il problema dell’immigrazione clandestina. Piuttosto, lacera ulteriormente la società americana, creando ferite sociali difficili da guarire. La democrazia e i diritti umani negli Stati Uniti non sono apprezzati da tutti, ma solo da alcuni. La tolleranza e il pluralismo della società americana sono condizionati dal dominio assoluto dei bianchi.

◆Il fatto che gli Stati Uniti abbiano arbitrariamente detenuto immigranti clandestini in patria e istituito un gran numero di “siti neri” all’estero per creare casi di detenzione arbitraria riflette il loro radicale pensiero egemonico e unilateralista e la loro cultura politica violenta. Finché il razzismo resterà radicato, non ci sarà una vera integrazione e uguaglianza nella società americana. Finché l’egemonismo e la politica di potere persisteranno, gli Stati Uniti continueranno a ricorrere a mezzi violenti  per risolvere i problemi in tutto il mondo, e i “siti neri” e la detenzione arbitraria continueranno a esistere.

Conclusione

Il fatto che gli Stati Uniti abbiano effettuato detenzioni arbitrarie in patria e all’estero ha messo a nudo la sua ipocrisia e i suoi doppi standard in materia di diritti umani. Gli Stati Uniti accusano infondatamente altri di detenzione arbitraria, mentre allo stesso tempo, tuttavia, non menzionano una parola sulle torture e maltrattamenti comuni nelle prigioni. Gettare arbitrariamente persone nei suoi “siti neri” in tutto il mondo senza processo è diventato un segno distintivo degli Stati Uniti che calpestano lo Stato di diritto e violano i diritti umani. Gli Stati Uniti dovrebbero affrontare e riflettere sulle proprie gravi violazioni dei diritti umani, smettere di politicizzare le questioni relative ai diritti umani e smettere di minare i diritti umani delle persone di altri Paesi.