
Negli Stati Uniti sono salite le preoccupazioni per il crescente avvicinamento tra Russia e Cina. Unendo le forze, questi due Paesi sarebbero, di fatto, in grado di costituire un avversario geopolitico per Washington.
La Russia ha accolto con ottimismo i risultati del XIX Congresso del Partito Comunista Cinese, il quale ha visto il consolidamento dell’autorità del presidente Xi Jinping, considerato un sostenitore del riavvicinamento con la Russia e dell’allontanamento dagli Stati Uniti.
Si può presumere che Washington non aspetterà la formazione di un’alleanza tra la potenza militare numero 2 e la potenza economica numero 2 del mondo. Dopo aver ereditato l’approccio britannico, ovvero impedire la nascita di un nemico forte sul continente, ed i principi di Bismarck, ovvero prevenire la formazione di alleanze ostili, gli Stati Uniti potrebbero giocare in anticipo. Il modo più semplice sarebbe ottenere la vittoria di formazioni politiche che vedono con simpatia Washington.
Se in Cina è difficile pensare ad un regime change, e in Russia, dove a marzo dell’anno prossimo ci saranno le elezioni presidenziali le speranze per la caduta del Cremlino sono limitate, Washington potrebbe puntare allora alla pressione politico-militare. In Russia, un attacco USA e NATO non è più considerato uno scenario fantastico. Ecco alcuni dei fatti:
– dal discorso del 27 ottobre del Ministro della Difesa russo, Sergey Shoygu si evince che: “Solo negli ultimi tre mesi, sul territorio dell’Europa orientale e degli Stati baltici si sono tenute più di 30 esercitazioni”.
– Gli americani stanno creando nuove basi e stanno portando nuovi Paesi nel blocco della NATO. Recentemente, una base navale statunitense è stata aperta a Ochakiv (Ucraina). Il prossimo passo è l’adesione alla NATO (o almeno la creazione delle basi dell’Alleanza) in Ucraina, Georgia e Moldavia. La Russia sarebbe quindi circondata dai confini meridionali e sud-occidentali.
– I fatti sono però presi da fonti americane. Russia Today ha citato la rivista americana The Nation: gli Stati Uniti d’America “senza chiasso superfluo” stanno trasferendo le forze speciali al confine con la Russia. Solo nell’ultimo anno il numero delle forze speciali americane in Europa è aumentato di quasi quattro volte. Le forze speciali sono “quasi in ogni Paese sul confine occidentale della Russia”.
– Il quotidiano The Wall Street Journal, citando funzionari dei Paesi alleati, ha annunciato che la NATO prevede di creare due nuovi formazione militari in caso di un potenziale conflitto con la Russia.
Non è chiaro quali unità sarebbero coinvolte, ma ovviamente si tratterebbe almeno di un battaglione. Non molto tempo fa, la NATO ha creato quattro nuovi battaglioni da posizionare in Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia (le ultime tre sono ex Repubbliche sovietiche sulla sponda sud-orientale del Mar Baltico, con una popolazione totale di 6 milioni di persone). Il valore economico di questi Paesi è scarso, e fino ad un terzo della popolazione lavora nei Paesi più prosperi dell’UE.
I Paesi Baltici sono alleati degli USA, e sono geograficamente vicini alla Russia: la distanza dall’Estonia a San Pietroburgo è, infatti, di soli 160 chilometri. Si supponeva che i battaglioni polacchi e baltici della NATO avessero 1000 persone ciascuno. In effetti, il numero totale è 5.000. I battaglioni sono costantemente sottoposti a rotazione: attraverso di essi deve passare un numero massimo di militari provenienti dai Paesi membri della NATO (principalmente la Germania). Il loro personale di comando è composto principalmente da ufficiali di Stati Uniti, Canada e Germania.
Sergei Shoygu, il più popolare Ministro del governo russo, ha affermato che la situazione politico-militare vicino al confine occidentale della Russia rimane tesa e potrebbe diventare ancora più acuta.
In Russia si preparano militarmente ad ogni eventualità. Un paio di anni fa hanno ricreato la centocinquantesima divisione motorizzata ai confini con l’Ucraina (vicino a Novocherkassk, la capitale dei Cosacchi del Don). Questa divisione, nel 1945 assaltò la capitale del Terzo Reich, ed i suoi soldati issarono la bandiera della Vittoria sul Reichstag. La ricreazione di una divisione a pieno titolo vicino ai confini ucraini serve a contribuire al consolidamento della pace. Il presidente Putin ha recentemente affermato che non permetterebbe massacri nel Donbass.
In risposta alle esercitazioni della NATO ai loro confini, i russi hanno drammaticamente aumentato l’intensità delle proprie esercitazioni militari. In Siria, hanno usato il sistema delle “rotatorie di combattimento” – la costante rotazione dei piloti militari. Almeno il 90% dei piloti delle forze aeree russe ha esperienza di combattimento in Siria.
Il 26 ottobre, Vladimir Putin ha lanciato personalmente 2 missili balistici in grado di trasportare testate nucleari. Questo mese è stato inaugurato il quarto sottomarino portamissili strategico “Principe Vladimir” di classe Borei, armato di 16 missili nucleari balistici con 6 testate di battaglia separate ciascuno. Uno di questi mezzi missilistici è in grado di distruggere fino a 192 città.
Il presidente Vladimir Putin, parlando recentemente a Sochi durante il meeting del Club Valdai, ha detto che la Russia osserva i movimenti della NATO ai suoi confini, ma senza ansia. “Va tutto bene,” ha assicurato Putin. La fonte di questa fiducia è l’alta preparazione al combattimento delle forze armate russe, inclusa la triade nucleare mare-aria-terra, ma non solo. Non è sufficiente possedere il necessario potere militare: si devono avere anche la volontà e la determinazione per applicarlo.
Il vice presidente del comitato di difesa della Duma di Stato russo, Aleksandr Sherin, in un colloquio con un corrispondente della Federal’noye agentstvo novostey (Agenzia di stampa federale) ha detto: “Le azioni statunitensi in Europa sono simili a quelle della Germania fascista alla vigilia del 1941. Ma la differenza è che oggi abbiamo un’arma nucleare, ed i nostri nemici hanno capito bene: la mano non vacilla quando si ha bisogno di difendere la patria, comprendendo l’uso di armi nucleari. Ma non sarà sul territorio della Russia o nei suoi confini immediati. Sarebbe ad una distanza di sicurezza per i nostri cittadini.”
Silvia Vittoria Missotti
Grazie Silvia per questo articolo…