
Un tentativo di rivolta da parte di alcuni sedicenti militari, è stato stroncato sul nascere dalle forze armate bolivariane del Venezuela. L’attacco è avvenuto al Forte Paramaracay a Valencia, nello Stato di Carabobo, a circa 170 chilometri da Caracas.
La base militare è stata assaltata all’alba da una ventina di uomini, subito definiti “terroristi” da Diosdado Cabello, capo del partito di governo.
Di un primo gruppo di “dieci aggressori, due sono stati abbattuti dal fuoco leale alla patria, uno è ferito”, ha spiegato il presidente Nicolas Maduro nel corso di un intervento televisivo. Altri dieci uomini sono riusciti a fuggire.
“Una settimana fa abbiamo vinto con i voti, oggi è stato necessario vincere il terrorismo con le pallottole”, ha aggiunto l’uomo che gli Stati Uniti e i loro alleati stanno provando a mettere fuori gioco con ogni mezzo. Nel suo breve intervento, Maduro si è inoltre complimentato con le forze armate bolivariane per “l’immediata reazione” grazie alla quale è stato bloccato il tentativo militare alla base di Carabobo”.
Il gruppo guidato da Juan Caguaripano, aveva annunciato l’insurrezione in un videomessaggio, definendola “un’azione civica e militare per ristabilire l’ordine costituzionale, per salvare il Paese dalla distruzione totale”.
Il presidente Maduro ha chiesto la massima pena per tutti gli autori del complotto, accusando gli Stati Uniti e la Colombia di “pagare la fattura” per questi attacchi.
“Chi si alzerà con le armi contro la Repubblica avrà una risposta proporzionata, adeguata e contundente, prevista dalla Costituzione”, ha promesso il successore di Hugo Chavez.
Non distante dalla base militare, nel corso di una manifestazione Ramon Rivas, un dirigente di 51 anni del partito ‘Avanzada Progresista’. Lo hanno reso noto fonti dell’opposizione.
Proseguono intanto le assemblee e riunioni nei quartieri popolari per portare agli eletti proposte da trasformare in legge. Nonostante la martellante propaganda mediatica anti-Maduro della quasi totalità dei media italiani, la gente vede nell’Assemblea Costituente opportunità unica per incidere nelle scelte politiche del governo.
Dalle confessioni dei sedicenti militari ammutinati, tratti in arresto, si apprende che sono stati pagati da “esponenti della destra con contatti con paesi stranieri”.(https://www.lechuguinos.com/atacantes-fuerte-confesaron-con…/).
La presenza di agenti stranieri nel paese è stata denunciata nuovamente da alcuni organi di informazione(https://www.desdelaplaza.com/…/simbologia-hebrea-encontrada…/; https://www.lechuguinos.com/nomenclatura-hebrea-incursion-m…/).
43 scritte in ebraico sono state rinvenute nella zona più calda delle manifestazioni anti Maduro. La loro traduzione è: “io sono qui”, “oggi io sto qui”. Le autorità stanno formulando varie ipotesi. La più accreditata è che siano la firma di agenti stranieri arrivati nel paese che intendono certificare la loro presenza sul posto. Le scritte sarebbero una sorta di codice di comunicazione e localizzazione.
In rete è reperibile anche la confessione di un ragazzo che afferma di essersi allontanato dalla guerriglia di strada dopo aver notato la presenza di persone straniere che, con l’aiuto di traduttori, istruivano i manifestanti sulle tecniche di guerriglia e li rifornivano di equipaggiamenti.