Mentre il presidente statunitense Trump continua a “cinguettare” minacce ed accuse alla cieca, il presidente russo Vladimir Putin ha espresso la speranza che il “buon senso” alla fine prevalga nel mondo moderno, che sta diventando “più caotico”.

“L’attuale situazione internazionale è molto preoccupante”, ha aggiunto Putin.

“Lo stato degli affari del mondo non evoca nient’altro che preoccupazioni, la situazione nel mondo sta diventando sempre più caotica “, ha detto il presidente russo durante una cerimonia per accogliere i nuovi ambasciatori in Russia, auspicando che “il buon senso finisca per prevalere”, “le relazioni internazionali possano assumere una direzione costruttiva” e “l’intero sistema mondiale possa diventare più stabile e prevedibile”.

Nervi saldi e nessun cedimento alle provocazioni statunitensi da parte dell’inquilino del Cremlino, secondo cui Mosca continuerà a sostenere il rafforzamento della sicurezza “globale e regionale”, si assumerà pienamente le sue “responsabilità internazionali e svilupperà la cooperazione con i nostri partner su una base costruttiva e rispettosa”.

“Perseguiremo un programma positivo, orientato al futuro per il mondo e lavoreremo per garantire uno sviluppo stabile, prosperità e prosperità dell’umanità “, ha affermato Putin.

Le dichiarazioni di Putin arrivarono poco dopo una nuova serie di minacce da parte della sua controparte statunitense.

“La Russia promette di abbattere tutti i missili sparati sulla Siria. Preparati Russia, perché arriveranno, belli e nuovi e ‘intelligenti’! Non dovreste essere alleati con un Animale che Uccide con i Gas, che uccide il suo popolo e si diverte a farlo!”. Lo ha scritto su Twitter il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.

Attacco su Duma di cui è stata data subito la colpa ad Assad, come da copione, senza prove chiare.

Il consiglio di sicurezza dell’Onu ha anche bocciato una bozza di risoluzione della Russia sull’istituzione di un’inchiesta per indagare sui presunti attacchi chimici in Siria.

Il testo ha ottenuto solo 6 voti a favore non raggiungendo la maggioranza richiesta di nove. Non è stato necessario il veto degli Usa. Mosca premeva per affidare l’indagine agli esperti dell’Opac (l’Organizzazione per la Proibizione delle armi chimiche), i quali avrebbero dovuto riferire al Consiglio di sicurezza, che quindi avrebbe potuto attribuire la responsabilità del massacro sulla base di elementi oggettivi acquisiti sul campo.