
Del Rio, Padoan, Franceschini, poi Gentiloni o perché no? Razzi, Scilipoti, forse Cicciolina… Morale della favola è che non importa chi sarà, ci avviciniamo al terzo governo della legislatura, il quarto ordito da dietro le quinte dal Presidente emerito Giorgio Napolitano.
A tal proposito scrivevo a poche settimane dall’elezione di Mattarella a Presidente: “Il patto con Napolitano con cui Renzi ha ottenuto la premiership del governo senza la necessità di passare per la prova elettorale, come lui stesso si era impegnato a fare in passato, ha prodotto l’ennesimo inciucio. Continua la Monarchia Costituzionale di Napolitano, Mattarella è a tutti gli effetti un nome calato dall’alto, per continuare a dare delle garanzie a chi crede di avere l’Italia sotto la propria tutela. Sono infatti ormai appurati i legami di Mattarella con i popolari europei e con leader come Juncker e la Merkel, sin dai tempi del governo D’Alema. Quella di scegliere il Presidente della Repubblica senza Berlusconi rompendo il cosiddetto patto del Nazareno, non è stata una vittoria di Renzi, come molti osservatori ed esperti hanno commentato, ma un compromesso”.
Sergio Mattarella, elongazione di Napolitano al Colle, ha significato per l’attuale Segretario del Pd la rottura del Patto del Nazareno. Un tradimento che Berlusconi non ha perdonato ed è costatata al Premier dimissionario la sconfitta al Referendum del 4 dicembre, nel quale l’ex Cavaliere è stato decisivo e lo scranno di Palazzo Chigi. Se infatti Renzi pur di entrare a palazzo Chigi ha accettato più di qualche compromesso da parte di Napolitano (dalla nomina dello stesso Gentiloni a Ministro degli Esteri a quella di Padoan al Tesoro, sino alla proposta di riforma costituzionale, vero cruccio del Presidente emerito), facendo fuori brutalmente il compagno di partito Enrico Letta; l’accordo su Mattarella fece gioco al segretario del Pd per riunire di nuovo attorno a sé un partito spaccato dalle politiche di “rottomazione” del fiorentino. Pagandola però a caro prezzo.
Se Renzi dovesse sostenere quello che si evince dalle parole dei delegati del PD giunti al Quirinale questa sera, porgerebbe il fianco al cartello Merkel-Napolitano che oramai da ben cinque anni hanno messo le mani sul nostro paese. Presterebbe il fianco a quella Germania che il politico fiorentino ha dimostrato di mal digerire nelle questioni europee e verso la quale ha tentato una pur minima sortita rispetto ai suoi predecessori. Delle polemiche che malgrado dichiarazioni e apparenze, han forse fatto tirare, la notte del 4 dicembre, un sospiro di sollievo alla Cancelliera tedesca.
Presterebbe il fianco perché sostenere un governo come quello di Gentiloni vorrebbe dire dare ragione su tutto al Movimento 5Stelle, ricacciando il segretario del Pd nella palude degli inciuci con la quale il suo partito è da tempo identificato, rinunciando per sempre a riformarlo, come aveva promesso prima di diventare premier e come aveva provato a fare cercando il dialogo con un personaggio tabù per la sinistra come Silvio Berlusconi. Presterebbe il fianco perché farebbe trionfare le ragioni di Partito alla Ragion di Stato che imporrebbe un ritorno alle urne, per esprimere, qualunque esso sia, un governo sovrano.
Sovranità che un governo come quello guidato da Paolo Gentiloni non potrà mai avere, perché nasce in primis per salvare la banca dell’amico D’Alema e degli amici della sinistra Dem a discapito dei contribuenti italiani, e non meno importante perché restaurerebbe quella pax tedesca che giova sola alla Merkel, che il prossimo anno ha da affrontare le elezioni tedesche.
Perciò dopo esserci appellati al Presidente Mattarella, ci appelliamo anche al segretario del PD: che si lasci perdere le grandi intese e gli inciuci e si torni al voto, si rispetti così il segnale dato dagli italiani con il voto del 4 dicembre.
Mirco Coppola

ancora Napolitano al timone insieme alla Merkel…..che tristezza, Renzi che tristezza……italiani svegliamoci e ‘orgoglio’ ‘ dignita’ ….
Mi pare evidente che alle prossime elezioni Salvini, Meloni e M5S faranno manbassa di voti … è una conseguenza inevitabile … e in fondo ce lo auspichiamo tutti …un bel ripulisti vero dei partiti che dl vecchio non avevano mai abbandonato nulla … Renzi non era un rottamatore ma solo un sostitutore .. ora bisogna rottamare ui e tutti quelli come lui .