Nella giornata di ieri il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha presieduto in video conferenza la riunione ministeriale tra i Paesi mediterranei dell’Unione europea alla quale hanno partecipato i ministri dell’Interno della Spagna, Fernando Grande-Marlaska; della Grecia, Notis Mitarachi; di Malta, Byron Camilleri; e di Cipro, Nicos Nouris.

“Questa nuova riunione del gruppo Med5, la terza dopo gli appuntamenti del 2021 ad Atene e a Malaga, ci permette di consolidare il fronte comune dei Paesi mediterranei per condividere proposte costruttive da presentare, durante la Presidenza francese della Ue, ai diversi tavoli del negoziato sul Patto europeo su immigrazione e asilo, a partire dal Consiglio Affari Interni del prossimo mese di marzo”, ha dichiarato la responsabile del Viminale al termine dell’incontro.

“In questa prospettiva, i Paesi mediterranei condividono e sostengono l’esigenza di un metodo di lavoro fondato sul principio dell’approccio ‘Step by step’, che preveda uguali passi in avanti sia sulle questioni legate alla responsabilità sia su quelle in materia di solidarietà”, ha aggiunto la responsabile del Viminale.

Una concreta solidarietà europea nei confronti dei Paesi di primo ingresso dovrebbe comprendere, secondo la proposta del gruppo Med5, anche la disponibilità da parte di un consistente gruppo di Stati membri di adottare un meccanismo di redistribuzione prevedibile, efficace e rapido dei migranti entrati irregolarmente nell’Unione europea.

In parallelo, si potrà contestualmente avanzare su alcune delle proposte di riforma del nuovo Patto su immigrazione e asilo, che prevedono progressi sulle attività di screening dei migranti in arrivo e sulla implementazione della banca dati Eurodac.

“In quest’ottica – ha concluso il ministro Lamorgese – abbiano anche condiviso l’esigenza di rafforzare la lotta contro il traffico di persone, di definire una strategia europea sui rimpatri e di promuovere partenariati europei con i principali Paesi di origine e di transito dei migranti, sostenuti da chiare e sostanziali risorse operative e finanziarie coerenti con l’entità dei flussi migratori che da molti anni attraversano il Mediterraneo in maniera strutturale”.