Dall’inizio dell’operazione militare speciale russa in Ucraina, il Vietnam ha proclamato la propria neutralità nel conflitto, astenendosi in occasione del voto delle mozioni antirusse proposte dalle potenze occidentali in sede ONU. Il governo vietnamita ha sempre mantenuto rapporti positivi con tutte le parti in causa, promuovendo il dialogo e la soluzione diplomatica come via d’uscita dal conflitto.

Nel mese di marzo, il ministro degli Esteri vietnamita Bùi Thanh Sơn ha sentito telefonicamente sia il suo omologo russo, Sergej Lavrov, che quello ucraino, Dmytro Kuleba. In entrambi i dialoghi, Sơn ha affermato la posizione coerente del Vietnam secondo cui le controversie e i disaccordi internazionali dovrebbero essere risolti con misure pacifiche e nel rispetto dei principi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, in particolare il principio del rispetto dell’indipendenza, della sovranità e dell’integrità territoriale di Paesi. Il funzionario ha chiesto alle parti interessate di esercitare moderazione, ridurre le tensioni e condurre più dialoghi per trovare una soluzione a lungo termine che sia in linea con il diritto internazionale e tenga conto degli interessi legittimi di tutte le parti.

Il conflitto non ha dunque avuto nessun impatto negativo sulle relazioni bilaterali tra la Repubblica Socialista e la Federazione Russa, che affondano le proprie radici nella storia del sostegno dell’Unione Sovietica all’indipendenza e alla riunificazione del Vietnam. Ricordiamo che, nel settembre del 2021, il ministro Sơn aveva visitato la Russia, mentre, alla fine dello stesso anno, il presidente Nguyễn Xuân Phúc si era a sua volta recato a Mosca per incontrare Vladimir Putin.

L’anno scorso, inoltre, ha segnato il 20° anniversario della partnership strategica tra Vietnam e Russia, mentre quest’anno ricorre il 10° anniversario della partnership strategica globale delle due nazioni. Nell’ambito di queste ricorrenze, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha effettuato una visita ufficiale nel Paese asiatico dal 5 al 7 luglio, al fine di rinnovare l’amicizia e la cooperazione tra i due governi, anche nel contesto dei nuovi sviluppi nelle situazioni internazionali e regionali. Già nel corso della conversazione telefonica tenuta con il ministro Sơn nel mese di marzo, Lavrov aveva elogiato il contributo del Vietnam alla pace, alla stabilità, alla cooperazione e allo sviluppo nella regione e nel mondo.

Nel corso della sua visita, il 6 luglio, il ministro Lavrov ha deposto una corona di fiori presso il mausoleo Hồ Chí Minh a Hà Nội, considerato come uno dei simboli dell’amicizia russo-vietnamita. Da oltre trent’anni, infatti, l’Istituto di ricerca russo sulle piante medicinali e aromatiche (VILAR) contribuisce con le sue conoscenze tecniche e scientifiche alla conservazione del corpo del primo presidente vietnamita presso il mausoleo. Lavrov ha inoltre incontrato il suo omologo Bùi Thanh Sơn ed altri importanti esponenti del governo vietnamita e del Partito Comunista del Vietnam.

La visita del ministro Lavrov conferma dunque gli ottimi rapporti che continuano ad esistere sull’asse Mosca-Hà Nội, indipendentemente dal contesto internazionale. Tra il 25 ed il 28 giugno, ad esempio, la provincia centrale di Khánh Hòa ha accolto tre navi della flotta del Pacifico della marina militare russa. Il 12 giugno, in occasione della festa nazionale russa, il presidente Nguyễn Xuân Phúc ha inviato un telegramma di congratulazioni a Vladimir Putin, ed il primo ministro Phạm Minh Chính ha fatto lo stesso con il suo omologo Michail Mišustin.

La cooperazione russo-vietnamita è ad oggi molto fiorente sia in ambito militare che economico. Secondo i dati ufficiali, la Russia è il più grande fornitore di armi del Vietnam, e inoltre le compagnie russe svolgono un ruolo fondamentale nel settore energetico vietnamita. Lo scorso marzo, Gazprom ha comunicato l’investimento di 297 milioni di dollari nella provincia settentrionale di Quảng Trị, solamente uno dei tanti progetti che le compagnie russe stanno realizzando in Vietnam in collaborazione con la compagnia statale PetroVietnam. I piani per aumentare la cooperazione bilaterale in ambito energetico sono stati confermati nel mese di giugno, come affermato dal vice primo ministro russo Aleksandr Novak.

La visita di Lavrov in Vietnam, che avviene dopo quella che il ministro ha effettuato in Mongolia e anticipa quella in Indonesia, dimostra come il presunto isolamento della Russia sia solo una falsa percezione dell’emisfero occidentale, che pretende ancora di essere il centro del mondo, mentre i Paesi asiatici, che costituiscono la maggioranza della popolazione mondiale, applicano una politica estera che promuove la cooperazione e rifiuta la diplomazia coercitiva di stampo statunitense.

Articolo pubblicato su www.lacittafutura.it