“Parvus” continua a parlarci. Continua a stimolare la riflessione critica sul passato, cioè sulla contemporaneità. E la pubblicazione di Artverkaro Edizioni – giovane casa editrice under-30 -, battezzata proprio il 12 dicembre 2024, nel primo centenario dalla scomparsa di “Parvus”, è stata la leva giusta per alimentare un dibattito culturale critico che serve, perché manca. Solo capendo che l’essenza dell’oggi è nei fatti di ieri si può orientarsi e agire.

Sabato, alla libreria L’Ora Blu di Firenze, la prima di un ciclo di presentazioni del testo “L’essenza dell’oggi nei fatti di ieri”. “Un volume”, ha spiegato l’autore, Lorenzo Somigli, che è “una grande scusa per parlare del presente riavvolgendo il nastro della storia, attraverso la vita, il pensiero e le azioni di un protagonista tanto grande per quanto piccolo e ‘dimenticato’, soprattutto a sinistra”.

A giudicare dalle presenze e dall’attenzione mostrata dall’uditorio, l’idea sembra essere piaciuta non solo ai frequentatori abituali del centro di diffusione libraria, ma anche ai nuovi avventori incuriositi dall’alone di mistero che avvolge il personaggio Parvus.

Nel corso della presentazione, si sono ripercorse le tappe della vita di Parvus, dalla nascita in Bielorussia alla gioventù a Odessa, il passaggio in Svizzera dove conosce altri esuli politici dalla Russia, il rapporto con Trotzkij, l’elaborazione della teoria sulla “rivoluzione permanente” e sullo sciopero generale politico, il rapporto con Lenin, che Parvus finanzia e sceglie come “uomo simbolo”: non proprio un uomo “piccolo” al cospetto della grande storia.

Non solo, Parvus come avversario di ogni tipo di autocrazia e di regime di apartheid, anticipatore del mercato comune europeo, grande studioso e anticipatore delle dinamiche geopolitiche.

“Studiare il passato, prenderne spunto, senza annoiarsene e senza rendersi schiavi di esso è ad oggi una sfida non semplice”, ha aggiunto Giovanni Amicarella di Artverkaro Edizioni. “Il volume, così come altri da noi pubblicati e in pubblicazione, esce dagli schemi, offrendo uno strumento di riflessione storica, ideologica ma soprattutto critica”.

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