
Il presidente eletto Donald Trump ha definito BuzzFeed e il rapporto su presunti ricatti da parte di Mosca un “mucchio di spazzatura.” Trump si anche rifiutato di rispondere ad una domanda della CNN.
Trump blackballs @CNN‘s Acosta ‘YOU ARE FAKE NEWS!’ at #TrumpPressConference https://t.co/Sm1tWa7JPK pic.twitter.com/il76jF6Ji8
— RT (@RT_com) 11 gennaio 2017
“Silenzio. Non ho intenzione di concedervi una domanda: siete fake news!” ha esclamato, rivolto ad Acosta della CNN.
Pepe Escobar, giornalista di RT (e di altri media) nonché sostenitore di Sanders, ha definito quella di Trump contro la CNN, la frase del giorno.
L’inviato della CNN si è lamentato dicendo che quello era un tentativo di screditare una fonte di notizie autentiche come la CNN. Questo, nonostante né la CNN né BuzzFeed abbiano mai fornito alcuna fonte riguardo alle pesanti accuse lanciate a Trump, e cioè di essere una pedina di Mosca.
Fortunately ABC’s Cecilia Vega asked my question about whether any Trump associates contacted Russians. Trump said no.
— Jim Acosta (@Acosta) 11 gennaio 2017
Successivamente, Trump ha ribadito il concetto, dicendo che le agenzie di sicurezza non avrebbero dovuto permettere l’ingresso alle organizzazioni di “fake news”.
Intelligence agencies should never have allowed this fake news to “leak” into the public. One last shot at me.Are we living in Nazi Germany?
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 11 gennaio 2017
Se qualcuno pensava che l’odio dei media nei confronti di Trump col tempo si sarebbe placato, si è dovuto ricredere o lo farà molto presto. A Trump non perdonano sopratutto due cose: 1) Ha dimostrato che è possibile vincere nonostante si abbia l’establishment – e i media – contro, basandosi solo sulla controinformazione via internet e i comizi.
2) L’essere davvero contro l’establishment in molti punti chiave della politica estera, specialmente per quanto riguarda la Russia e il rapporto con le petromonarchie.
Repubblicani e Democratici, infatti, vogliono lo scontro totale con la Russia, in particolare in Siria e in Ucraina. La Clinton, in particolare, probabilmente sarebbe davvero disposta a trascinare il mondo in una Terza Guerra Mondiale, per soddisfare la propria illimitata ambizione. E così anche l’eminenza grigia dei neocon, vale a dire Soros.
Trump, dal canto suo, vuole collaborare con la Russia contro il terrorismo, vale a dire contro gli islamisti finanziati da Qatar e Arabia Saudita, non a caso sostenitori della Clinton, a cui hanno fatto ricche donazioni.
E Trump è deciso a mettere fine alla cosa, anche se il prezzo di questa scelta è quello di lasciare la Siria ad Assad e ai russi e l’Ucraina al proprio destino.
I Democratici, ma anche molti Repubblicani, invece, vedono la Russia come il fumo negli occhi, e approvano l’uso dei terroristi per rovesciare i governi ostili. In particolare, ci hanno provato in Siria, nella speranza di mettere un proprio burattino al posto di Assad, in modo da chiudere la base navale russa a Tartous, tagliando fuori Mosca dal Mediterraneo e dal Medioriente.
In Siria hanno fallito, ma in Libia sono riusciti a mandar via il socialista Gheddafi – reo di essere davvero socialista, a differenza dei vari Renzi e Hollande – ma anche di non essere ostile alla Russia, ma feroce nemico degli islamisti.
Non sappiamo quanto Trump possa governare autonomamente, con un Congresso almeno parzialmente ostile in Politica Estera. Di sicuro, se non farà pulizia fra i servizi segreti, rischia di fare la fine di Kennedy, o di ridursi a obbedire ai voleri guerrafondai dei neocon.
In ogni caso, riteniamo che questo presidente abbia la stoffa per farcela a vincere l’opposizione dell’establishment e a ristabilire le relazioni con la Russia.
Massimiliano Greco
Non è improbabile che faccia la fine di Kennedy. Mai vista tanta spazzatura gettata addosso da Mia e company su un presidente eletto. Non che ami Trump…le sue posizioni filo-israeliane non mi piacciono.Ma tra la terza guerra mondiale e la catastrofe naturale, la scelta è per quest’ultima…comunque più gli danno addosso e più risulta simpatico