Il portale ‘Rusnext’ riporta la notizia che una delegazione dei Comitati Popolari (l’organizzazione politica degli Sciiti Houthi in Yemen) sia stata ricevuta a Mosca, dove ha riferito ai dignitari che l’hanno accolta sulla situazione militare nel piccolo paese della Penisola Araba, da quasi sette mesi aggredito da una coalizione delle monarchie petrolifere reazionarie del GCC, guidata dall’Arabia Saudita.

Al momento in cui é scattata l’aggressione militare i Comitati Popolari e i reparti dell’Esercito che avevano giurato fedeltà alla Rivoluzione e denunciato il regime dell’Ex-vicepresidente, poi Presidente dimissionario Abd Rabbo Mansour Hadi (riconosciuto burattino di Riyadh), controllavano circa il 70 per cento del paese e avevano appena preso il controllo dell’importantissima città portuale di Aden.

L’attacco dei ricchissimi sovrani sunniti (oltre ai Sauditi, Qatarioti, Bahreini, UAE…tutti i paesi del GCC tranne l’Oman, notoriamente filo-iraniano) ha costretto le forze degli Houthi e dei militari loro alleati a lasciare Aden e arretrare da qualche distretto dello Yemen centrale, ma non ha scalfito il loro controllo su oltre metà del paese.

I tentativi degli invasori di avanzare su Taizz si sono trasformati in incubi logistici e quel che é peggio tutta una vasta fascia di confine nelle zone di Jizan, Asir e Najran (territorio saudita) é stata letteralmente persa (mentre prima dell’invasione erano le truppe saudite a controllare qualche passo, qualche valico e strisce liminari di territorio yemenita, residuo di un vecchio intervento armato nel paese datato 2009).

I delegati Houthi hanno rivelato che finora gli attaccanti della coalizione hanno perso due navi, dozzine e dozzine di mezzi blindati e corazzati, venti jet e aeroplani ad ala fissa, nove elicotteri e almeno 1200 uomini. Le perdite yemenite sono state soprattutto civili, economiche ed infrastrutturali, mentre le unità militari sia regolari che irregolari sono perfettamente in grado di funzionare e anche di fare uso delle loro armi più sofisticate, come il missile ‘Tochka’ che ha ucciso 300 soldati invasori colpendo la loro base al momento dell’adunata o i missili antinave P-15 (‘Styx’) che hanno affondato i due pattugliatori sauditi.