Trovare una realistica fonte di energie rinnovabili è stato a lungo l’obiettivo di molti ricercatori in tutto il mondo; i pannelli solari e le pale eoliche sono due soluzioni apparentemente allettanti, ma non è tutto oro ciò che luccica.

Le fonti di energia alternative, rispetto ai combustibili convenzionali a base di petrolio, sono generalmente salutate come una manna dal cielo a causa del loro basso livello di uscita di biossido di carbonio. Ciò però non significa che esse siano vantaggiose sotto tutti gli aspetti.

Intanto cominciamo col dire che sia l’eolico che il solare sono fonti intermittenti e nella maggior parte dei casi esigono di un impianto di riserva da avviare, quando è notte nel caso del fotovoltaico, oppure in assenza di vento nel caso dell’eolico.

Poi da notare come sia il fotovoltaico che l’eolico non siano una soluzione applicabile ovunque perché non dappertutto esistono le condizioni climatiche ottimali.

Ma soprattutto, sono adatte solo per applicazioni limitate che non richiedono grandi potenze, applicazioni dove la continuità della produzione di energia non è un requisito fondamentale; o perché non ce n’è bisogno, come ad esempio la produzione di acqua calda per usi domestici; o perché le quantità in gioco sono sufficientemente piccole da permettere l’immagazzinamento di energia elettrica mediante batterie, come ad esempio l’illuminazione per uso domestico.

Anche dal punto di vista ambientale non è tutto così rose e fiori come si vuol far credere, anzi, sono molti e di diversa natura gli inconvenienti dovuti ai metodi di produzione di energia alternativa.

Prendendo in considerazione l’energia eolica, e quindi le famose pale eoliche, l’inquinamento che si può menzionare non è solo quello acustico, ma anche l’impatto ambientale causato dalle turbine giunte al termine del ciclo di vita influisce negativamente sull’ambiente.

Le turbine eoliche sono molto grandi, basti pensare che solo le pale hanno delle dimensioni che vanno dai 45 ai 90 m di lunghezza, e sono composte da materiali plastici leggeri ma rinforzati in fibra. Le fibre sono in genere di vetro o di alluminio per le pale di aerogeneratori medio piccoli, mentre per le pale più grandi vengono utilizzate le fibre di carbonio.

Queste fibre vengono inglobate in una matrice di poliestere, resina epossidica o a base di vinilestere, materiali altamente tossici, e che nel loro processo di produzione hanno ricadute negative sull’ambiente. Più in generale quindi possiamo dire che l’intero processo di produzione e successivo smaltimento delle turbine eoliche è un procedimento inquinante e a sua volta energivoro.

Le problematiche di natura ambientale sono molte anche per quanto riguarda il fotovoltaico, infatti nella fase di produzione dei pannelli solari, in particolare il processo di purificazione del silicio, l’impatto ambientale è quello di una qualsiasi industria o stabilimento chimico.

Nel processo produttivo infatti sono utilizzate sostante tossiche che richiedono la presenza di sistemi di sicurezza e attrezzature adeguate per tutelare la salute dei lavoratori, oltre ad essere anche questo un procedimento che a sua volta richiede una quantità di energia considerevole; che magari verrà fornita proprio da una centrale a combustibili fossili.

Oltre tutto i pannelli solari quando giungeranno al termine del loro ciclo di vita si trasformeranno in un rifiuto speciale da trattare con estrema cautela. I moduli dei pannelli solari si caratterizzano per essere composti da numerosi elementi e la separazione e il recupero di materiali di cui è composto non è un processo semplice. Un pannello solare giunto alla fine della sua vita diventa pertanto un problema per le attività di riciclaggio.

Altra problematica non da poco da tenere in considerazione, è l’impatto paesaggistico, perché come si può ben capire sia i pannelli solari che le pale eoliche non sono il massimo dell’estetica, per usare un eufemismo.

In conclusione le rinnovabili possono avere una loro utilità, ma solo se sfruttate in maniera intelligente. Possono essere utili per una abitazione, al massimo per una piccola impresa, ma pensare di risolvere i problemi energetici e ambientali puntando sulle energie rinnovabili, è un grosso sbaglio, se non addirittura un controsenso.

Fabrizio Conti