
Si riparte con ancora impresse negli occhi le immagini della vittoria di Sebastian Vettel a Budapest, in Ungheria.
Si ricomincia con la notizia che l’altro pilota Ferrari, Kimi Raikkonen, siederà anche l’anno prossimo sulla Rossa più bella e ambita del mondo.
Si riaccendono i motori della Formula Uno con le Mercedes che sono sempre le imprendibili macchine da raggiungere, e Lewis Hamilton saldamente in testa al Mondiale davanti al proprio compagno di squadra, Nico Rosberg.
Dopo un mese di stop, si torna finalmente a gareggiare, e lo si fa su uno dei circuiti più affascinanti e storici del Circus: Spa-Francorchamps, Belgio.
Tanto per capirci, quello del famoso sorpasso di Mika Hakkinen a Michael Schumacher – e a Ricardo Zonta che si trovava in mezzo da doppiato – nel lontano 2000.
Un Gran Premio, l’undicesimo della stagione, che presenta sicuramente tanti spunti di interesse e attenzione.
Per la Ferrari, in primis, che qui sulle Ardenne festeggia le 900 corse di una storia condita da 223 vittorie, 688 podi, 15 titoli piloti (l’ultimo però è del 2007 con Kimi Raikkonen) e 16 successi iridati tra i costruttori (che manca dal 2008). Ma, al di là dei numeri, per la scuderia italiana sarà interessante capire quanto il successo in Ungheria sia stato frutto del caso o il primo segno di un concreto avvicinamento alle Mercedes.
La parola d’ordine, dunque, è riconferma, e chissà che proprio il pilota finlandese – che in Belgio ha già vinto 4 volte – non festeggi la riconferma con un pokerissimo.
In casa Mercedes, invece, si punta al riscatto. Dopo la deludente prova magiara, l’obiettivo è vincere su un circuito tra l’altro favorevole alla scuderia tedesca, e riprendere spedita la marcia verso i titoli iridati.
L’anno scorso, però, non è andata particolarmente bene sia per Hamilton (costretto al ritiro al 38esimo giro), sia per Rosberg, che dopo la pole del sabato, ha dovuto accontentarsi del secondo posto dietro la Red Bull di Ricciardo.
Già, le Red Bull. Anche per loro Spa è chiamata a essere una conferma del secondo e del terzo posto conquistati in Ungheria, frutto anche del ritorno in cabina di regia di Adrian Newey.
E poi le Williams. E anche le Mclaren, con Fernando Alonso che ha fatto sapere nei giorni scorsi di aver lasciato troppo tardi la Ferrari.
Semplici rimpianti?
Sarà, insomma, una gara tutta da vivere, anche perché la prima tappa di un lungo sprint finale che avrà il suo epilogo a fine novembre.
