Bashar al-Assad

Da 20 anni il terrorismo è stato esportato dalla nostra regione, in particolare dai paesi del Golfo come l’Arabia Saudita. Ora viene dall’Europa, specialmente dalla Francia. Il più grande contingente di terroristi occidentali in Siria è quello francese. Si commettono attentati in Francia. […] Il terrorismo in Europa non sta dormendo, è sveglio.

Siamo spiacenti di non vedere l’Occidente, che credevamo in grado di aiutare con l’apertura e lo sviluppo, prendere la direzione opposta. Peggio, i suoi alleati sono i paesi medievali del Golfo come l’Arabia Saudita e il Qatar.

(Presidente Bashar al-Assad, Intervista a “Paris Match”, dicembre 2014)

Nessuno sa che cosa voglia dire ‘combattere il terrorismo’ meglio di Bashar Assad, Presidente della Repubblica Araba di Siria che dal 2011 ad oggi ha condotto una intensa, durissima lotta contro le orde di fanatici takfiri finanziati e armati dalla Turchia, dall’Arabia Saudita e dal Qatar per distruggere il suo paese, annientarne la millenaria storia di tolleranza e convivenza pacifica tra le varie anime etniche e confessionali e piegarne l’indipendenza ai voleri di quanti (specialmente a Washington e a Tel Aviv) sognano un Medio Oriente balcanizzato e sbriciolato, incapace di esprimere entità statali forti e allineate in maniera difforme dall’egemonia atlantica e occidentale.

Il Presidente Assad, non soltanto nel corso dell’intervista rilasciata poco meno d’un anno fa a “Paris Match”, ma anche in occasione di quella al periodico céco “Literarny Noviny” (gennaio 2015) ebbe modo di pronunciare parole che, alla luce di quanto avvenuto ieri sera in Francia appaiono più che prescienti; rileggiamole:

“I politici occidentali sono terribilmente miopi e terribilmente ostinati su queste cose. Quel che é accaduto in Francia ha dimostrato nei fatti, al prezzo di molte vite, che quel che dicevamo era vero. Allo stesso tempo questo incidente mette sotto accusa le leadership politiche europee, perché sono responsabili di quel che é accaduto a noi per quattro anni e per quel che é accaduto in Francia in questi giorni”.

Ovviamente ‘quel che é accaduto in Francia in questi giorni’ é riferito agli attentati parigini di inizio anno, ma, se non lo si sapesse, sarebbe perfettamente lecito prendere questa dichiarazione come una reazione “a caldo” a quelli ben più gravi appena verificatisi. Anzi, non é per niente errato (come appunto fa Assad) vedere tra i due fatti un diretto collegamento, un collegamento che passa attraverso il pervicace, ostinato rifiuto dell’Eliseo (ma più in generale di tutta l’UE) di riconoscere nella Siria baathista un partner naturale nella lotta al terrorismo e tramite l’asinina ripetizione di formule ‘Made in Usa’ su “Assad se ne deve andare”, replicate ultimamente anche in occasione della conferenza di Vienna facilitata dall’iniziativa russa.

Pochi giorni fa le gazzette del Vecchio Continente diffondevano la notizia che la portaerei della flotta francese “Charles de Gaulle” aveva preso il mare verso il Mediterraneo Orientale; per fare che cosa? Per ‘mostrare il tricolore’ davanti alle coste di una Siria schermata da una potente task force russa della Flotta del Mar Nero? E a pro di chi? Forse degli Usa che hanno ritirato dai dintorni del Medio Oriente la loro ultima ‘carrier’ rimasta in zona dopo aver scoperto che i ‘Kalibr’ del Cremlino potevano colpire bersagli a 1500 Km dal Mar Caspio?

Non avrebbe fatto meglio, il Governo francese, a ristabilire saldi e frequenti contatti coi servizi segreti siriani (e con quelli russi attivi nel paese arabo) per ricevere aggiornamenti, update, informazioni sulle comunicazioni tra i comandanti e i capi terroristi intercettate grazie agli strumenti tecnologici a disposizione, o sulle rivelazioni fatte da estremisti takfiri e wahabiti tenuti prigionieri? Si sa benissimo che molti ‘jihadistes’ attivi in Siria provengono dall’Europa, dalle infernali ‘banlieu’ francesi in primis. Quanti terroristi catturati avrebbero potuto rivelare i nomi dei loro reclutatori, dei centri islamici e delle moschee clandestine in cui erano stati indottrinati e fanatizzati? Grazie a queste informazioni detective e inquirenti francesi quante cellule del terrore avrebbero potuto smantellare?

Molte, moltissime, pensiamo noi; probabilmente, anche quelle responsabili delle stragi di iersera a Parigi.

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