In questi giorni ricorre l’anniversario dell’attacco terroristico al teatro Dubrovka di Mosca, che durò dal 23 al 26 ottobre 2002, nel corso della quale un gruppo dei terroristi armati, guidati da Movsar Barayev hanno preso e hanno tenuto in ostaggo gli spettatori del musical “Nord-Ost”, nel Centro Teatrale Dubrovka, che si trova nel palazzo della Casa della Cultura. Come risultato dell’operazione di liberazione degli ostaggi sono stati liquidati tutti i terroristi e la maggior parte degli ostaggi furono salvati.

In totale, secondo i dati ufficiali, sono state uccise 130 persone tra gli ostaggi (secondo la ONG “Nord-Ost”, 174 persone).

Secondo i dati pubblicati dell’indagine, i passi concreti per preparare un attentato terroristico hanno avuto luogo all’inizio del 2002.

La decisione finale di commettere un grave attentato terroristico a Mosca, con la cattura di un gran numero di ostaggi fu presa in una riunione dei terroristi ceceni, nell’estate del 2002.

La preparazione concreta dell’atto terroristico è iniziata ai primi di ottobre del 2002, quando dalla Cecenia sono stati trasportati esplosivi e armi. Poi, per un mese a Mosca sono stati arrivati i piccoli gruppi di terroristi che si sono stati stabiliti in alcuni appartamenti precedentemente affittati in diverse zone della città. La composizione generale del gruppo terroristico era di circa 40 persone, la metà di loro donne.

I terroristi hanno cominciato a radunare tutte le persone presenti nella sala. In totale gli ostaggi erano 912.

I terroristi hanno minato l’edificio. Hanno messo le bombe lungo le pareti della sala a una distanza di cinque metri l’uno dall’altro, e al centro di esso, e hanno disposto palloni di metallo pieni di esplosivo e pieni di chiodi e schegge, per provocare il maggior strazio possibile dei corpi degli ostaggi. Attorno, facevano la guardia le terribili donne kamikaze.

Il 25 ottobre, il presidente russo Vladimir Putin ha tenuto una riunione con i dirigenti del Ministero dell’Interno e del Servizio Federale della Sicurezza. Dopo la riunione, il direttore SFS Nikolai Patrushev ha detto che le autorità erano pronte a salvare la vita dei terroristi, se questi avessero rilasciato tutti gli ostaggi.

Tuttavia, tutti gli sforzi diplomatici furono inutili: i terroristi (evidemente avevano già deciso di uccidere gli ostaggi, N.d.r.) cominciarono infatti a ucciderne gli ostaggi.

Al fine di evitare la morte di tutti e 912, si è deciso di condurre un’operazione con le forze speciali.

Tuttavia, c’era il rischio che i terroristi facessero brillare le varie cariche disposte all’interno del teatro, provocando la morte degli ostaggi e dei loro liberatori.

Di conseguenza, dopo aver praticato dei fori di osservazione, i corpi speciali decidono di usare un gas nervino, per paralizzare e rendere inoffensivi i terroristi.

Quando le forze speciali sono entrate nel complesso teatrale, nell’ edificio è stata tolta la luce. Come risultato, le forze speciali dovevano operare nella completa oscurità.

Tutti i terroristi vengono uccisi e gli ostaggi liberati, tranne 130 – fra cui 10 bambini – uccisi dai terroristi.

Sono stati trovati un totale di 30 congegni esplosivi, 16 granate F-1 e 89 bombe di fabbricazione casalinga. Il totale equivalente di tritolo era di circa 110-120 chilogrammi.

Il 28 ottobre 2002 è stato dichiarato Giorno di Lutto Nazionale.

Traduzione e adattamento di Tania Valieva