Fenomenale.

Non ci sono altri aggettivi per definire Sebastian Vettel di ieri.

E sono almeno tre i motivi. Il primo è la partenza, dove il pilota tedesco scatta meglio delle due Mercedes che occupano la prima fila e con un sorpasso all’esterno ai danni di Lewis Hamilton si trova in testa alla prima curva e lo rimarrà fino alla fine.

Il secondo è per come conduce la gara fino a 20 giri dal termine. Con dietro l’altra Ferrari di Raikkonen, il quattro volte campione del mondo controlla la gara a suon di giri record, imponendo un ritmo impossibile da sostenere non solo per il suo compagno di squadra ma anche per Rosberg.

Il terzo è per come resiste all’assalto proprio del pilota tedesco della Mercedes, rinvenuto alle sue spalle anche “grazie” all’entrata in pista della Safety Car causa rottura della monoposto di Hulkenberg.

Morale della favola, dunque, è che Vettel trionfa nel Gran premio d’Ungheria, ultimo appuntamento della Formula uno prima della lunga pausa estiva, ha riportato il sorriso a Maranello dopo un mese non certo facile e di risultati poco soddisfacenti, e ha centrato il secondo successo stagionale dopo quello in Malaysia.

Un successo, quello di ieri, che ha un sapore speciale. È il 41esimo, tanti quanti Ayrton Senna, ma anche perché dedicato a Jules Bianchi, il pilota di Maranello deceduto pochi giorni fa dopo una lotta con la morte durata 9 mesi e ricordato con un minuto di silenzio.

La gara più pazza del 2015 vede anche le due Red Bull di Kvyat (2°) e Ricciardo (3°) sul podio, rinfrancate dal ritorno in cabina di regia di Adrian Newey. Verstappen a 17 anni è strepitoso 4° con la Toro Rosso. Migliore gara dell’anno per la McLaren e per Fernando Alonso, alla fine 5°.

Grossa delusione in casa Mercedes. Hamilton, nervosissimo e autore di tanti errori, finisce sesto, mentre Rosberg è ottavo.

E pensare che fino a sabato sembravano inarrivabili.

E Raikkonen? Davvero sfortunato il pilota finlandese. A lungo secondo, è costretto al ritiro per un guasto di natura elettrica a pochi giri dal traguardo. L’ex campione del mondo ha dato comunque una grande risposta a chi, proprio in casa Ferrari, lo ha criticato nelle ultime settimane.

La partenza delle Ferrari è da favola. Dopo poche curve sono davanti a entrambe le Mercedes e iniziano a guidare la corsa con autorevolezza, con Vettel che impone subito un ritmo troppo alto per tutti. Hamilton sbaglia, va lungo e si ritrova 10°.

Dopo il primo valzer di pit stop, le Rosse sono ancora saldamente in testa e per le altre vetture sembra davvero non ci sia niente da fare. Succede, però, che al 41° giro Raikkonen comunica al box di avere una perdita di potenza della power unit. Problema che purtroppo, di lì a poco, lo porterà al ritiro. Due tornate dopo, Hülkenberg perde l’ala anteriore e va a sbattere contro le barriere: virtual safety car e poi Safety car vera. Tutti i big approfittano per rientrare ai box, ma quel che più conta è che è annullato il vantaggio delle Ferrari.

Al rientro della Safety car, accade di tutto. Alla ripartenza, Rosberg passa subito Raikkonen e si porta al 2° posto. Hamilton si tocca con Ricciardo, ed è costretto a rientrare al box per cambiare il muso, mentre il pilota Red Bull con la macchina danneggiata, è il più veloce in pista e ben presto riprende il tandem di testa. Vettel (anche lui con la macchina non al meglio) si difende bene dalla timida rimonta di Rosberg, che però deve fare con l’attacco di Ricciardo. C’è, i due si toccano e il pilota Mercedes fora e torna ai box.

La Ferrari ringrazia e torna al successo precedendo Kyvat e Ricciardo, mentre il quattro volte campione del mondo rompe la maledizione dell’Hungaroring, dove non era riuscito mai a vincere.

E pensare che – a sentire l’ex pilota Niki Lauda – le Rosse dovevano arrivare non soltanto dietro alle Mercedes, ma anche alle Red Bull e anche le Williams, in realtà mai pervenute in gara.

E, a dire la verità, dopo le prime prove libere, tutto lasciava presagire questo scenario.

«È stata una giornata incredibile – racconta a fine gara Vettel – e questa vittoria è per Jules. È stata una settimana incredibilmente dura e credo che per tutti noi sia stato molto difficile. È stata una grande gara con un ottimo passo da parte nostra, quindi devo ringraziare tantissimo la squadra per il recupero che ha fatto dopo venerdì».

In classifica, Hamilton comunque rafforza il primato portandosi a 202 punti in classifica, 21 in più di Rosberg e con ben 42 lunghezze di vantaggio rispetto a Vettel.

La Formula uno adesso va in vacanza. I motori torneranno ad accendersi il 23 agosto, a Spa, in Belgio.