
Sono passati ormai 149 anni dal giorno in cui nacque la motocicletta. Questa macchina, eternamente giovane, ha dunque una lunga storia da vantare e da raccontare. Il “Vélocipede à Grande Vitesse” o VGV fu il primo prototipo di motocicletta a calcare la strada, e nacque dalla geniale intuizione dell’ingegnere francese Louis Guillaume Perreaux.
Il suo piccolo motore, decisamente molto rudimentale per i nostri canoni odierni, poteva essere alimentato ad alcol, petrolio o olio illuminante e le permetteva di raggiungere i 35 chilometri orari, una velocità che oggi ci fa sorridere ma che per i tempi poteva passare tutt’altro che inosservata.
Perreaux riuscì a farne un prodotto di successo perché la costruì e la vendette in circa cinquemila esemplari fra il 1871 e il 1872, al prezzo di tremila franchi. Per i tempi, tanto questi numeri produttivi quanto quel prezzo erano tutt’altro che contenuti. Di questo modello, tuttavia, ne è oggi sopravvissuto un solo esemplare, conservato presso il Musée de l’Ile-de-France di Sceaux.
Ciò che conta dire è che il progetto di Perreaux non rimase un caso isolato, ma al contrario destò un grande interesse a livello internazionale, inducendo anche imprenditori e progettisti di altri paesi a cimentarsi in realizzazioni proprie. Da quel momento la storia delle due ruote non fu più la stessa e dopo i pionieristici Benz, Hildebrand e Wolfmuller, De Dion-Bouton, Bianchi, iniziarono ad affermarsi veri e propri nomi sacri del settore, da cui sarebbero successivamente scaturiti anche dei colossi industriali.
