manlio di stefano

Manlio Di Stefano, capogruppo alla Commissione Affari Esteri e Comunitari del M5S si è intrattenuto in diretta su facebook con i suoi sostenitori, rispondendo ad alcune domande di politica internazionale, principale la questione delle sanzioni alla Russia.

Sull’Europa: “serve la volontà politica di fare quello che si promette e anche quello che non si promette: dal momento che ti rendi conto che il tuo paese ti chiede qualcosa bisogna dargliela. Siamo un gruppo che crede da sempre nella democrazia diretta, partecipata”.

Brexit: “Cameron se l’è giocata come carta per alzare il tiro verso l’Europa, ma non voleva uscire, infatti si è dimesso. Se tu fai una politica su ue con soluzioni alternative o l’uscita hai le idee molto chiare da principio e ti muovi di conseguenza”.

Russia: “Non siamo andati a leccare i piedi ai russi. Sono stato invitato come capogruppo della commissione esteri del m5s al convegno di Russia Unita. Era una tavola rotonda per parlare di futuro dell’Europa e i rapporti con la Russia e con la NATO. Abbiamo bisogno di un’alternativa a questo atlantismo a volte cieco cui ci hanno portato Renzi e i governi precedenti. Questa cieca obbedienza all’Europa della Germania come agli USA, spesso va contro gli interessi del popolo italiano. Esempio eclatante ne sono le sanzioni comminate alla Russia che hanno causato una perdita quasi 7 miliardi di interscambio con la Russia in due anni. Soldi che perdono non i politici ma i nostri imprenditori: penso sia al Veneto, che al meridione che è legato alla Russia per l’agrofood. Io sono andato in Russia per dire chiaramente che se andremo noi al governo ci batteremo per l’abolizione delle sanzioni alla Russia. Le sanzioni non vanno bene al popolo italiano e fanno poco danno alla Russia: grazie alle sanzioni la Russia ha capito che bisogna diversificare economia, adesso loro incoraggiano gli imprenditori italiani a produrre in Russia con aziende in loco. Noi siamo andati a dire in modo molto chiaro che non siamo né filorussi né filoamericani, io credo che all’estero apprezzino molto il parlare schietto e credo che abbiano apprezzato la politica del M5S che ha chiarito che l’Italia non è suddita di nessuno, ha molti amici ma nessun padrone”.

Sul Ttip: “il governo è così convinto del Ttip, che per sostituire il Ministro Guidi ha nominato Calenda, che è uno dei più grandi promotori internazionali del TTIP, uno che dice che accordi di questo tipo non dovrebbero passare nemmeno dal Parlamento. Noi M5S abbiamo fatto tanto per scoprire i segreti del Ttip, ma non essendo al governo possiamo fare poco per fermare l’accordo”.