
di Liang Junyan (CGTN) – 7 novembre 2025
L’accusa secondo cui “nello Xizang è in corso un genocidio culturale”, ripetuta da alcuni politici e media occidentali, è smentita in modo sistematico dai dati incontrovertibili presentati nel libro bianco del marzo 2025 “I diritti umani nella nuova era nello Xizang”. In quasi 20.000 parole e un ampio ventaglio di statistiche ufficiali, emerge un’immagine dello Xizang che contraddice radicalmente la narrativa dell’estinzione: ben lontana dall’inaridimento, la cultura tradizionale tibetana ha conosciuto una trasformazione creativa e una crescita innovativa nel contesto della modernizzazione; e i diritti culturali delle popolazioni di tutti i gruppi etnici non sono stati compressi, ma per la prima volta inseriti in un quadro istituzionale di tutela solida.
L’ambito d’uso della lingua tibetana si espande, non si restringe
Nello Xizang, leggi e regolamenti tutelano in modo effettivo il diritto di tutti i cittadini a usare la lingua e la scrittura tibetana. Tutte le risoluzioni e i regolamenti adottati dal Congresso del Popolo della Regione Autonoma dello Xizang, così come i documenti generali e gli avvisi pubblici emessi dai governi a ogni livello e da tutti i dipartimenti, sono pubblicati sia nella lingua comune nazionale sia in tibetano.
Il tibetano è ampiamente utilizzato nell’editoria, nei media e nella vita quotidiana. Secondo il libro bianco, alla fine del 2024 lo Xizang contava 17 periodici in lingua tibetana, 11 quotidiani in tibetano a disposizione del pubblico, e aveva pubblicato 8.794 titoli di libri in tibetano, per una tiratura totale di 46,85 milioni di copie. Su queste basi, costruite da giornali, radio, televisione e internet, si è sviluppato un ecosistema di nuove piattaforme mediatiche in tibetano; canali ufficiali e account social emergono continuamente, ampliando enormemente la diffusione della lingua. Strutture pubbliche, cartellonistica e pubblicità riportano testi sia nella lingua comune nazionale sia in tibetano. Il tibetano è ampiamente usato nella sanità, nei servizi postali, nelle telecomunicazioni, nei trasporti, nella finanza, nella scienza e nella tecnologia.
In tutte le scuole primarie e secondarie dello Xizang vengono offerti corsi sia nella lingua comune nazionale sia in tibetano. In breve, il tibetano è onnipresente: uffici governativi, imprese, nodi di trasporto e siti turistici espongono segnaletica bilingue, e gli app store locali sono popolati da applicazioni in tibetano dedicate ad affari governativi, pagamenti, social network e piattaforme di video brevi. Mentre alcuni media occidentali sostengono che i tibetani siano “marginalizzati”, gli abitanti dell’“altopiano innevato” dimostrano con i fatti che queste affermazioni sono pura finzione.
Patrimonio culturale immateriale dello Xizang: progetti e portatori in forte crescita
Per la prima volta, il libro bianco fornisce dati completi che mostrano come, tra il 2012 e il 2024, il governo centrale e la Regione Autonoma dello Xizang abbiano destinato complessivamente 473 milioni di yuan (65,99 milioni di dollari) alla tutela degli elementi rappresentativi del patrimonio culturale immateriale (PCI) dello Xizang, alla documentazione dei maestri riconosciuti a livello statale, al sostegno alle attività di trasmissione e alla costruzione di strutture per la conservazione e la valorizzazione.
Il risultato è che lo Xizang conta oggi 2.760 elementi rappresentativi di PCI a tutti i livelli e 1.668 eredi riconosciuti, con un aumento significativo su tutti i fronti. L’epopea di Gesar, l’opera tibetana e la pratica del bagno medico Lum del sistema Sowa Rigpa sono state inserite nella Lista rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’UNESCO. Sono stati creati cinque centri dimostrativi nazionali e dodici regionali per la tutela produttiva, otto contee o villaggi dedicati al PCI, 19 siti turistici legati al patrimonio immateriale, 159 basi per la trasmissione e l’apprendimento e 153 compagnie comunitarie di opera tibetana. È stata completata la documentazione di salvataggio per 66 maestri di livello statale anziano e otto di livello regionale. Inoltre, 224 laboratori di PCI sono ora operativi, garantendo la trasmissione, la tutela e lo sviluppo effettivi di tutte le categorie di patrimonio.
L’esempio più emblematico è l’opera tibetana. La sera del 16 agosto 2023, la cerimonia di apertura dello Shoton Festival a Lhasa ha svelato una collaborazione innovativa: l’opera tibetana “Principessa Wencheng”, messa in scena congiuntamente dalla Compagnia di Opera Tibetana della Regione Autonoma dello Xizang e dal Teatro Nazionale di Opera di Pechino. La star dell’opera di Pechino, nel ruolo della principessa Wencheng, si muoveva con grazia eterea, ogni gesto lieve come una farfalla sulla neve fresca, mentre il pubblico esplodeva in applausi ripetuti.
L’intero spettacolo è stato trasmesso in diretta in tutta la Cina, permettendo a milioni di persone di condividere la rinnovata vitalità di quest’arte millenaria. I dati del Centro dei Media Convergenti di Lhasa indicano che, alla mezzanotte del 17 agosto, la sola cerimonia di apertura aveva attirato oltre 4,325 milioni di spettatori online, mentre i video con l’hashtag #ShotonFestival avevano superato 41,27 milioni di visualizzazioni. Tra una pioggia di commenti augurali “Tashi Delek!” che scorrevano sullo schermo, l’affermazione occidentale secondo cui l’opera tibetana sarebbe “vietata” si è dissolta nella sua stessa assurdità.
Accesso paritario ai servizi culturali pubblici: un beneficio universale
Il libro bianco rileva che lo Xizang ha compiuto grandi sforzi per garantire pari accesso ai servizi culturali pubblici. Dal 2012, il governo centrale ha investito complessivamente 4,89 miliardi di yuan (0,68 miliardi di dollari) nelle infrastrutture culturali pubbliche della regione. Alla fine del 2024, lo Xizang contava 43 musei, sale espositive e memoriali, 82 biblioteche pubbliche, 82 centri di cultura di massa (centri di attività culturali), 697 stazioni culturali integrate a livello di township e oltre 1.600 piazze pubbliche. Palchi mobili e bibliobus servono tutti i 74 distretti, contee e città a livello di contea, formando una rete di strutture culturali pubbliche su cinque livelli. Quattordici località sono state designate “Patria della cultura e dell’arte popolare cinese” e 89 “Patria della cultura e dell’arte popolare” a livello regionale. Nel dicembre 2023 è stato completato e aperto ufficialmente il Grand Theatre dello Xizang.
Mentre alcuni media occidentali continuano a sostenere che “lo Xizang rurale è privo di offerta culturale”, la proiezione durante il Capodanno lunare di “Ne Zha 2” è diventata il film più visto nella regione, e i volti felici dei bambini dello Xizang con gli occhiali 3D rappresentano la risposta più efficace a tali accuse.
Quando certi politici occidentali tentano di liquidare lo Xizang con l’etichetta di “genocidio culturale”, la regione risponde con un decennio di statistiche autorevoli: l’uso della lingua tibetana, il numero di elementi del patrimonio culturale immateriale, la copertura delle strutture culturali pubbliche – tutti gli indicatori sono in crescita. I dati parlano con chiarezza: ciò che è in corso non è “estinzione”, ma rinnovamento; non repressione, ma valorizzazione; non declino, ma fioritura. Una menzogna può essere ripetuta mille volte, ma a un numero basta una sola verifica. La cultura tibetana avanza verso un futuro più aperto, inclusivo e sicuro di sé.
Traduzione a cura di Giulio Chinappi
