I sospetti sono diventati realtà. L’Airbus A321 russo, precipitato nel Sinai, è stato distrutto da una bomba. A comunicarlo, è stato il direttore del Servizio di Sicurezza Federale (FSB) Alexander Bortnikov.
Gli esperti hanno scoperto tracce di esplosivo sui rottami dell’aereo e sui bagagli dei passeggeri. La bomba sarebbe esplosa durante il volo. “Durante il volo è esplosa una bomba con potenza equivalente fino a 1,5 kg di TNT. Di conseguenza l’aereo si è disintegrato nell’aria, il che spiega l’estensione dell’area, nella quale sono stati rinvenuti i frammeti della fusoliera”, ha spiegato il direttore dell’FSB.
Le voci circolate poco dopo la tragedia circa un lampo di calore rilevato da un satellite americano nel momento in cui è precipitato l’aereo, sarebbero dunque confermate dai risultati delle indagini portate avanti dagli esperti. “Chiedo a tutti i servizi speciali di trovare i responsabili di questo atto terroristico. Li cercheremo in ogni posto del pianeta e li puniremo. Contiamo sull’aiuto dei nostri alleati”, ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, avvertito degli sviluppi delle indagini. “Non abbiamo dimenticato nulla e nessuno. L’uccisione di nostri cittadini nel Sinai è uno dei più sanguinosi crimini come numero di vittime: non asciugheremo le lacrime dalla nostra anima e dal nostro cuore, ciò che è successo rimarrà con noi per sempre ma non ci impedirà di trovare e punire i criminali”, ha aggiunto Putin. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha poi aggiunto che il presidente russo ha ordinato ai servizi speciali russi di eliminare le persone responsabili dell’attacco terroristico. I servizi segreti russi, a quanto pare, avrebbero promesso 50 milioni di dollari a chi fornirà informazioni utili per individuare i criminali che hanno causato la morte di 224 innocenti.