Trump e Putin

È durato due ore e un quarto il colloquio tanto atteso tra i due capi di Stato degli Stati Uniti e della Federazione Russa, in margine al G20 di Amburgo. Durante il faccia a faccia che inizialmente sarebbe dovuto durare soltanto mezz’ora, Donald Trump e Vladimir Putin hanno parlato di tutte le questioni aperte.

L’insolita lunghezza dell’incontro bilaterale ha costretto il premier del Giappone, Shinzo Abe ad attendere per più di un’ora l’atteso incontro con il presidente russo. Putin nello scusarsi con la diplomazia giapponese, avrebbe confessato che nei temi dell’incontro sarebbero rientrate anche la questione ucraina e quella siriana, ma si sarebbe discusso anche della questione nordcoreana, che sta molto a cuore all’amministrazione Trump.

Se non è dato conoscere nel dettaglio cosa i due leader si siano detti per quanto riguarda l’Ucraina e la Nord Corea, sulla Siria sembra invece che si sia raggiunto un accordo sul cessate il fuoco nel sud del paese martoriato dalla guerra civile. Lo avrebbe confermato il Segretario di Stato Rex Tillerson, che ha voluto sottolineare ai media il successo della collaborazione tra la nuova amministrazione e la Russia: “Quello di oggi è il nostro primo indizio di come Usa e Russia siano in grado di lavorare insieme in Siria” ha dichiarato con una malcelata punta di soddisfazione l’ex numero uno della ExxonMobil.

Tuttavia per stessa ammissione del Segretario restano ancora alcune questioni aperte sul fronte siriano come la differente visione del futuro di Assad, che per Washington deve lasciare come condizione necessaria all’apertura di un tavolo di trattative, mentre Mosca difficilmente abbandonerà un suo alleato, con il rischio di una successione politica incerta. Tillerson resta però ottimista su una maggior collaborazione con la Russia in futuro.

L’accordo sul cessate il fuoco, raggiunto con la partecipazione della Giordania, dovrebbe scattare dalle ore 12 am di Damasco, il prossimo 9 luglio.