Argomento: Commissione Europea
L’Ue boccia la manovra dell’Italia. Bruxelles vuole piegare Roma
La Commissione Ue boccia la manovra italiana. Bruxelles vede un "non rispetto particolarmente grave" delle regole di bilancio e apre la strada alla procedura per deficit eccessivo basata sul debito.
Manovra finanziaria. Quale futuro per il Governo?
La Commissione europea si rifiuta di concedere al Governo italiano una maggiore flessibilità sui conti pubblici, temendo un eventuale "effetto domino" anche sugli altri Stati membri, mentre i giallo-verdi proseguono la loro battaglia contro l'austerità, ben consapevoli che la propria credibilità politica dipende dall'esito delle contrattazioni con Bruxelles. Il Governo dovrebbe comprendere che prima viene la crescita, e solo dopo le politiche assistenziali, altrimenti, perfino il reddito di cittadinanza, di per sé importantissimo, rischierebbe di diventare controproducente.
Gli eurocrati assaltano Roma. Si deve resistere
La Commissione europea, come previsto, ha deciso di respingere il Documento programmatico di bilancio italiano, intimando al governo di rielaborarne uno nuovo, che dovrà essere inviato entro tre settimane a Bruxelles. L'Esecutivo giallo-verde appare deciso a resistere.
Scontro Italia-UE, la Commissione Europea boccia il Def giallo-verde
Una lettera firmata da Moscovici e Dombrovskis rileva criticità sui numeri del Def, in particolare sul deficit strutturale che il governo vuole alzare al 1,7% per tre anni. La paura per lo spread potrebbe far piegare il governo e ridurre gli effetti "espansivi" della prossima manovra. Ma se il governo accetta lo scontro, nel cassetto ha pronta un'altra arma: i Mini-Bot di Claudio Borghi.
Contrordine, il Fiscal Compact rimane
Il Def viene finalmente presentato alle Camere. Con le correzioni al deficit apportate dopo l'attacco speculativo allo spread, il governo giallo-verde fa dietrofront e fa sua la tendenza dei governi precedenti di seguire il Fiscal Compact e di voler raggiungere gradualmente il pareggio di bilancio nel 2022. Per il cambiamento si attendono tempi (ed elezioni) migliori.
Bagnai (Lega) attacca il Pd per il “caso” Nava
La Lega ha presentato un'interrogazione urgente in Senato al Premier Gentiloni e al ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan per chiedere "se non ritengano opportuno riconsiderare" la nomina di Mario Nava a presidente dell'Autorithy di Borsa visto che ha scelto di restare un dipendente della Commissione europea.
L’Italia dei record (negativi): aumentano poveri e neet
In Italia la percentuale dei Neet, ovvero i giovani tra i 15 e i 24 anni che non lavorano, è al 19,9% nel 2016, un livello nettamente superiore alla media dell'eurozona dell'11,7% e di quella dell'Ue a 28 dell'11,5%. La povertà assoluta tocca quasi il 12%.
Mps, la Commissione Europea da il via libera al salvataggio pubblico
Dopo le banche venete, il governo mette in sicurezza anche Mps: ottenuto il disco verde dalla Commissione Europea. Al Tesoro il 70% del capitale.
Crisi bancaria: in Spagna Santander compra Banco Popular con 1 euro
Sulla scia di quanto già richiesto dalla Commissione Europea, l'Ocse consiglia all'Italia di proseguire con le riforme strutturali anche nel 2018, riducendo il deficit di bilancio e aumentando le entrate fiscali con la lotta all'evasione e la reintroduzione della tassazione sugli immobili. In Spagna, Banco Popular sull'orlo del fallimento, viene rilevata da Banco Santander per 1 Euro. E' bail-in per azioni e obbligazioni subordinate.
Marine Le Pen capitola: niente più Frexit
La Commissione Europea da il via libera alla "manovrina" correttiva e consiglia al governo italiano di spostare la tassazione dal lavoro verso il patrimonio e la casa. Padoan dice no all'Imu sulla prima casa, ma si rischia comunque l'inasprimento delle imposte di successione. Intanto, Italia e Grecia vanno a caccia di contante: Tsipras confisca le cassette di sicurezza, mentre la nuova Equitalia potrà aggredire i conti correnti. In Germania, Angela Merkel dice che l'Euro è "troppo debole"e da la colpa a Mario Draghi. In Francia Marine Le Pen abbandona la "crociata" contro la moneta unica e sposta il baricentro del partito verso il centro.